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"Il Torino, per il momento, conferma Marco Giampaolo. Nonostante numeri terrificanti, il tecnico granata è rimasto in sella ed è arrivato al cosiddetto “panettone”. La squadra granata anche a Napoli ha dato dei segnali di vita, nonostante la beffa dell’ennesima vittoria sfuggita nei minuti finali. Vero, nel calcio è sempre difficile prevedere cosa riserverà il futuro, ma se il tecnico non è stato cambiato con davanti una sosta di Natale (anche se meno lunga rispetto ad altri anni), passata peraltro all’ultimo posto in classifica, difficilmente perderà il posto da qui in poi, a meno ovviamente di ulteriori crolli. L’incombere del mercato di gennaio, inoltre, impone ad una società che si muova in maniera razionale di programmare in questi giorni il da farsi. Che è tanto, considerata la posizione di classifica. E così il Torino, salvo sorprese, opterà per andare avanti con Giampaolo, muovendosi per rinforzare la squadra durante la campagna trasferimenti secondo le sue indicazioni per cambiare l'inerzia della stagione e raggiungere l'obiettivo tassativo della salvezza.
EDITORIALE: Le mosse per salvare il Torino
"Già, il mercato di gennaio. Per rispondere alla domanda del titolo, quest’anno ci si può aspettare una sessione invernale decisamente più effervescente rispetto alle precedenti, caratterizzate quasi tutte da un sostanziale immobilismo nel mercato in entrata (e anche da poche operazioni in uscita). A confermarlo sono anche le dichiarazioni pubbliche rilasciate dai vertici societari del Torino negli scorsi giorni: “La classifica è quella che è, quindi a gennaio bisognerà fare qualcosa: non possiamo rimanere inerti”, ha detto il responsabile dell’area tecnica Davide Vagnati a Sky Sport prima di Roma-Torino. Nei giorni precedenti, era intervenuto il presidente Cairo in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, affermando: “Chi vuole andare via ce lo dica chiaramente e a gennaio sarà accontentato”.
"Se queste sono le premesse, ci si può aspettare un certo traffico sia in uscita che in entrata: non è eresia immaginare un Torino che si possa muovere per almeno un rinforzo per reparto. Per reperirli, sarà fondamentale fare cassa con alcune cessioni: non ci si può infatti dimenticare la congiuntura complicata che vivono tutte le società di calcio. Ecco allora che sono diversi i calciatori che potrebbero fare le valigie, partendo da coloro che si sentono non più dentro al progetto. E poi si penserà ai rinforzi. Il più carente di qualità è sempre il centrocampo (Linetty ha deluso, Meité non ha fatto il salto di qualità, Gojak non si è finora imposto, Rincon non è un regista). Ma anche in difesa ci vorrebbe un leader, immaginando la partenza di Nkoulou. E là davanti serve affiancare a Belotti una seconda punta di spessore (da Bonazzoli troppo poco, Verdi e Zaza per ora non hanno avuto continuità). Preliminarmente, una scelta chiave sarà quella del modulo di base: Vagnati e Giampaolo dovranno decidere se il 3-5-2 sia in definitiva il sistema di gioco di base o se si debba tornare al 4-3-1-2. Questa decisione indirizzerà le scelte di una campagna acquisti che i tifosi sperano possa essere celere e decisa.
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