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Massimo Bava, Responsabile del Settore Giovanile del Torino FC
Dal 2003 Barbieri, fino ai colpi stranieri Filinski e Lewis, il Torino prova ad aggiungere innesti di qualità al suo settore giovanile. La dirigenza granata, si è accorta che è giunto il momento di fare un vero e proprio cambio generazionale e puntare con forza su i ragazzi nati nel nuovo millennio. I cosiddetti "millennials" infatti sono al centro delle attenzioni di tutti, e ogni squadra di serie A cerca di accaparrarsi i più promettenti.
Il Torino, con il ds Bava, si è mosso piuttosto bene e per tempo. Oltre ai giocatori citati precedentemente infatti, sono arrivati fin ora diversi profili interessanti. Dall'attaccante classe 2003 Barbieri, al 2001 Savino - provenienti rispettivamente da Renate e Cuneo - fino all'esterno basso Enrici (2001), il Torino ha fatto ancora una volta del mercato territoriale il suo punto di forza.
Ad impreziosire questi colpi ecco arrivarne altri, tutti Under 17: il centrocampista classe 2001 Bruno è arrivato dal Pedona e l'attaccante Girotto (2002) strappato in extremis al Chievo ma proveniente dall'Aygreville .
Proprio quest'ultimo è stato forse il fiore all'occhiello degli ultimi innesti. Un campionato, lo scorso, fatto di tante ottime prestazioni e una doppia cifra in termini di gol raggiunta con largo anticipo. Velocità, gran fisico e senso del gol: queste le doti del ragazzo, che si è messo in evidenza agli occhi di tanti addetti ai lavori. Se la situazione portieri aveva fatto da antipasto a questo discorso, ecco che per il resto dei ruoli il principio non cambia: il calcio piemontese rimane il primo luogo da cui il Torino accinge per trovare talenti. È vero, quest'anno è stata piazzata qualche scommessa estera in più (Filinski, Lewis, Agapios su tutti), l'input principale però rimane ancora una volta il mercato territoriale.
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