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Tutto era iniziato con Avelar, poi Acquah e quindi un piccolo intoppo causato dall'indecisione di Bjarnason. Venne il tempo della cessione di Darmian al Manchester United: da lì in avanti la vera svolta. Acquisti in sequenza, offerte - mai degne - rifiutate senza batter ciglio. Il Torino chiude la propria campagna acquisti con la classica ciliegina sulla torta: Sanjin Prcić, centrocampista del Rennes che mescola al meglio dinamismo e geometria.
Gli spettri del passato, con le cessioni illustri dell'ultimo minuto e gli arrivi di giocatori di seconda - ma anche terza - fascia, ad un certo punto hanno minato le certezze del popolo granata. Lo stesso che ora può godersi una squadra giovane e determinata. Un gruppo capace di vincere e convincere in queste prime tre uscite. Dalla Coppa Italia al campionato, con quella classifica che ora recita: punteggio pieno e +6 sui cugini rivali della Juventus.
Petrachi e Cairo non potevano fare di più, il Torino ha una rosa fatta principalmente di giocatori al di sotto dei 23 anni e ora la parola passerà esclusivamente al campo. Nei 10 anni di gestione post fallimento, questo ha tutta l'aria di essere il miglior mercato mai condotto sinora. Da Avelar a Prcic, passando per Baselli, Zappacosta, Acquah, Obi e Belotti: una campagna acquisti sontuosa, da 10 e lode. Per un Torino che ora può e deve pensare da grande squadra.
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