"Al direttore poi viene chiesto un parere sulla serata di Torino-Chapecoense. "Mi sono emozionato soprattutto quando sul maxischermo sono apparse le immagini dei ragazzi della Chapecoense che pregavano nello spogliatoio e poi quando il portiere rimasto amputato ha dato il calcio d'inizio. Negli occhi suoi e del capitano, sopravvissuti alla tragedia, traspare la gioia di vivere e la voglia di trasmetterla. Mi sono emozionato tantissimo. E poi la storia della Chapecoense, ovviamente, a noi del Toro crea un brivido particolare. La fede nel Toro, e il significato di questa maglia, sono cose che può capire solo chi le vive. Io lo ammetto, da calciatore non l'avevo capito il Toro. Sono stato pochi mesi e poi sono andato al Palermo. Da direttore invece ho capito poi tantissime cose. Lo spirito del Toro oggi lo vedo anche nei ragazzi del settore giovanile, a cui la società cerca di trasmettere determinati valori.