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A trent'anni compiuti il giocatore non è un giovincello ma nemmeno un portiere stagionato. Giocatore nel vivo degli anni, potrà dare il proprio contributo per cercare di riportare i granata in Europa. Dopo l'addio di Hart, che era diventato sin da subito l'idolo della Maratona, il portiere di origini sarde si presenta come un degno sostituto dato che può vantare di un curriculum di tutto rispetto: dopo l'esplosione a Palermo, è stato protagonista nel PSG per quattro stagioni, vincendo 4 campionati, 2 coppe di Francia, 3 coppe di Lega e altrettante Supercoppe.
Se il Toro vuole lottare per l'Europa, non c'è dubbio, servono giocatori di esperienza ad alto livello e non solo scommesse: Sirigu rientra a pieno titolo in questa categoria, avendo difeso per anni la porta del PSG tra campionati vinti e coppe europee. Non solo: Sirigu arriva al Torino non certo per svernare, ma per riprendersi quell'azzurro perso da un anno. Era l'Europeo 2016 quando il portiere sardo giocava da titolare con l'Italia l'ultima partita del girone eliminatorio contro l'Irlanda. Da lì in poi, nessuna convocazione, con Sirigu sparito dalle convocazioni di Ventura avendo vissuta un'annata non certo felice tra Siviglia e Osasuna.
Tornare in azzurro può e deve essere l'obiettivo, nell'annata che porta ai Mondiali: se Buffon e Donnarumma sono certi di essere il primo e il secondo portiere, Sirigu può rientrare a pieno titolo nella corsa alla terza maglia da estremo difensore. Qualità, età, motivazioni, rapporto qualità-prezzo ed esperienza ad alto livello: ecco perchè Sirigu, sulla carta, è una buona scelta per il Torino di Mihajlovic, che nella prossima stagione vuole puntare deciso all'Europa League.
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