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Un mercato a metà

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Finalmente è finita. Si è conclusa una stagione di compravendita di assoluta delusione per il calcio italiano, una crisi che coglie l'Italia intera e pure il Toro. Già, il Toro, di ritorno nella massima serie dopo anni di...
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Finalmente è finita. Si è conclusa una stagione di compravendita di assoluta delusione per il calcio italiano, una crisi che coglie l'Italia intera e pure il Toro. Già, il Toro, di ritorno nella massima serie dopo anni di purgatorio. Quel Toro che si è preso la A con la tenacia di un allenatore - Giampiero Ventura, diciamo pure il nome - che tanto di suo ha messo nella risalita. Un allenatore voglioso di programmazione e di bel gioco senza timori reverenziali che, subito dopo la promozione, ha stilato un suo elenco di giocatori da prendere. Qualcosa è arrivato dalla sua famosa lista: Cerci, Gazzi, Gillet, Santana e Sansone. Se si guarda bene l'organico che avrà a disposizione si può constatare che manca qualcosa che "sappia di lui" in tutti i reparti: Canini, Rossettini, Marchese, Pasquale, Almiron, Pazienza, El Gato Silva, Patito Rodriguez. Bastava davvero poco per la svolta qualitativa e, invece, nelle ultime ore si è arrivati a due colpi che non si possono mettere alla voce "programmazione".

 

Non penso infatti che il pur bravo Agostini, terzino di indubbie qualità alla soglia dei 34 anni, sia una garanzia per il futuro. E' un giocatore arrivato dopo che non si è riusciti a concludere per vari motivi (rifiuti clamorosi, braccini corti...) con le prime scelte. Nella casella "terzino sinistro" il Toro adesso si ritrova con ben tre elementi: uno di buona qualità ma che ha dato il meglio, un altro che può essere un buon rincalzo ed, infine, uno poco presentabile fisicamente. Una storia fallimentare a livello progettuale.

 

Per quel che riguarda l'attacco, Birsa è un giocatore che, in passato, era stato reclutato da Preziosi come elemento di indubbie capacità ma non è un giocatore da "uno contro uno" come Stevanovic, Cerci, Santana e Verdi. Può tornare utile come rincalzo e come giocatore di tecnica, niente di più. Bisognerà riflettere sul perchè lo sloveno abbia collezionato pochissime presenze in maglia genoana, lasciato sempre ai bordi del progetto sia da Malesani che da De Canio.

 

Questo "doppio colpo" di mercato a zero euro (ingaggi esclusi) non ha entusiasmato i tifosi granata e non saranno di certo i due ultimi arrivi a smuovere gli abbonamenti che ormai ristagnano non oltre le ottomila unità, e meno male che siamo in serie A! Non è che la società abbia speso poco in questo mercato, anzi lo ha fatto più di altre stagioni e con maggior attenzione, ma bastava davvero poco, ma proprio poco, per dare entusiasmo al popolo granata, investendo un pochino di più senza arrivare a 24 ore dalla chiusura con l' affanno di chiudere per Birsa e Agostini. Queste non sono strategie da grande squadra, ma sono il consueto rincorrere obiettivi senza programmazione. Birsa, Agostini, Caceres, Rodriguez e Ferronetti facevano parte della famosa lista Ventura? Alcuni acquisti sono stati fatti seguendo i dettami dell' allenatore, altri sono di prospettiva (Bakic e Migliorini) ma diversi proprio non si spiegano. L'organico può ben figurare per demeriti altrui e se la può giocare con diverse altre formazioni. Il mercato è finito e così pure l'estate, adesso sarà solo il campo a giudicare e speriamo che Ventura sappia ancora una volta sfornare la sua solita tenacia per regalare una stagione di soddisfazioni. E' tempo di tifare Toro anche sul campo. Non vedevamo l'ora.

 

Gino Strippoli

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