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Vagnati e i colpi di mercato dall’estero: un feeling ancora da costruire

Gualtiero Lasala

Focus On / Il direttore sportivo alla Spal ha messo a segno bei colpi in Italia, mentre pochi giocatori presi da fuori si sono rivelati mosse azzeccate

Il nuovo responsabile dell'area tecnica del Torino, Davide Vagnati, è un rampante dirigente con tanta ambizione, ottime qualità e anche qualche aspetto su cui si può migliorare. Se tra i meriti c'è quello di aver sempre scelto giocatori di qualità e prospettiva in Italia, come Bonifazi o Strefezza, è anche vero che fuori dal territorio nazionale ha sempre fatto più fatica a scovare dei veri e propri talenti. Per questo motivo a Torino dovrà trovare anche un feeling con l'estero, per seguire quelle che sono le tracce di Petrachi, che ha fatto dei colpi fuori dall'Italia le sue gemme.

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MOSSE E CONTROMOSSE - Vagnati, come direttore sportivo della Spal, ha dato vita a uno dei cicli più interessanti del calcio italiano negli ultimi tempi. Ma, come tutti, ha anche sbagliato qualche mossa, specialmente quando ha scommesso su giocatori stranieri. Per quanto riguarda le scommesse estere, l'unico colpo rivelatosi davvero importante è stato Igor, difensore brasiliano preso dall'Austria Vienna l'estate scorsa e rivenduto a gennaio alla Fiorentina per un'operazione da circa sette milioni di euro. Altre volte non è andata così bene. Come nel caso di Djourou, esperto difensore svizzero-ivoriano preso dall'Antalyaspor nel 2018. Non granchè anche l'innesto del centrocampista Everton Luiz, preso dal Partizan e poi ceduto al Salt Lake City in America. Non hanno lasciato grandi tracce del loro passaggio a Ferrara anche Sauli Vaisanen, difensore finlandese che oggi gioca nel Chievo, e Marko Jankovic, attaccante montenegrino che oggi milita nel Crotone.  Non bene anche Pa Konate, difensore svedese con passaporto guineano preso dal Malmo nel 2017: ha lasciato Ferrara dopo pochi mesi senza aver realizzato nemmeno una presenza.

TEMPO E OSSERVATORI - Insomma, Vagnati ha fatto molto bene sul mercato italiano, ma deve ancora crescere a livello europeo ed internazionale. E' ancora relativamente giovane e avrà bisogno di tempo per poter essere giudicato anche da questo punto di vista. Sarà interessante scoprire come strutturerà la sua rete di scouting che dovrebbe vedere a capo il suo fidato collaboratore Gianmario Specchia.