campionato

A Pescara si dimette in blocco la società

Redazione Toro News

Si rincorrono le notizie in una mattinata che definire scoppiettante è dir poco. Dopo il duro comunicato stampa della tifoseria biancazzurra, che aveva contestato alcune scelte della società (il direttore sportivo Daniele Delli...

Si rincorrono le notizie in una mattinata che definire scoppiettante è dir poco. Dopo il duro comunicato stampa della tifoseria biancazzurra, che aveva contestato alcune scelte della società (il direttore sportivo Daniele Delli Carri, la gestione del vivaio e l'allontanamento di alcune persone, come Pomante, Multineddu e Pinna) sono state annunciate le dimissioni del presidente De Cecco e dei componenti del consiglio di amministrazione.

''Ringraziamo tutti - esordisce il comunicato firmato dal presidente Peppe De Cecco - Tutto quello che abbiamo fatto, lo sapete, l'abbiamo fatto con il cuore: certo, chi non fa, non può sbagliare. E credo che noi per il nostro Pescara abbiamo fatto tanto. Tantissimo. Qualora avessimo commesso degli errori, riteniamo che siano stati commessi in buona fede, convinti di operare sempre per il bene dei nostri colori''.

''Oggi, forse, è arrivato il momento di farsi da parte: abbiamo compiuto quello che la città ci aveva chiesto, ovvero riportare il Pescara allo splendore di una volta. Missione compiuta, dunque. Ora la palla deve passare a qualcun altro, magari a qualcuno che non commetterà i nostri errori e che sarà bravo più di noi''.

il Pescara è dunque sul mercato: ''Attendiamo degli imprenditori che rilevino la società che con onore e dignità abbiamo rappresentato; la consegneremo loro pulitissima, senza alcun debito e pronta a disputare un altro campionato di serie B dopo la splendida salvezza raggiunta quest'anno''. Da sottilenare il passaggio dove De Cecco afferma che ''Non vogliamo lucrare in alcun modo: siamo pronti a cederla a costo zero, non chiediamo nulla di quello che abbiamo investito in questi tre anni. Chiediamo solo a chi vuole farsi avanti, di farlo in fretta per non compromettere e vanificare le operazioni di mercato che avevamo intrapreso: infatti, in questo momento, anche le operazioni in entrata e in uscita sono state bloccate. Restituiamo una società sana: ma la restituiamo nella sua sede, nella giusta sede, non in tribunale''.