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di Davide Agazzi - Cambiare allenatore serve. A Brescia ne sono sicuri. Del resto, non potrebbe essere diversamente, visto l’incredibile cambio di rotta delle Rondinelle dopo l’esonero di Scienza. Calori, dal suo...
di Davide Agazzi - Cambiare allenatore serve. A Brescia ne sono sicuri. Del resto, non potrebbe essere diversamente, visto l’incredibile cambio di rotta delle Rondinelle dopo l’esonero di Scienza. Calori, dal suo arrivo, ha letteralmente stravolto la testa dei bresciani, che sono reduci da quattro vittorie consecutive, senza subire neanche un gol.
Una vera e propria altalena quella della società di Corioni, iniziata a fine agosto tra le promesse e le belle speranze, tramontata a fine dicembre, a un passo dalla zona retrocessione ed ora lanciata verso i play-off. Che cosa è cambiato? Non certo i giocatori, anzi. Privato di una delle migliori rivelazioni d’inizio stagione, quel Juan Antonio entrato nella complicata faccenda Sampdoria, il Brescia ha saputo valorizzare i propri elementi, affidando definitivamente le chiavi ai propri gioiellini. Su tutti, spicca il nome di El Kaddouri, giovane centrocampista belga, che Calori ha saputo valorizzare come non mai. Impiegato sulla trequarti, si è dimostrato l’arma in più delle Rondinelle e sicuro desiderio del calcio mercato.
Tutta la squadra ha cambiato ritmi, dal portiere Arcari, ritornato ad essere decisivo, al ritorno al gol di Jonathas, dopo il promettente avvio di stagione. Una bella rivincita per Calori, dopo esser stato tagliato fuori dal calcio cadetto, quando, l’anno scorso, il suo Padova era tutt’altro che una pretendente per la promozione. Ora la classifica dice play-off, un obiettivo quasi dovuto ad inizio stagione, naufragato nel corso dei mesi. Dove abbia sbagliato Scienza non si può sapere, anche se, guardando i risultati dall’esterno, sembra chiaro che l’allenatore non abbia saputo mantenere la giusta attenzione e tensione. Forse un avvio inatteso, con il raggiungimento di posizioni insperate, visto l’annunciato ridimensionamento , distrutto dall’eccessivo entusiasmo. Ora il Brescia ha una nuova guida, una nuova testa, non si aspetta grandi colpi di mercato, ma spera di aver finalmente cambiato faccia.
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