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di Davide Agazzi - Giovani, in gamba e di belle speranze. Questo era il Brescia d'inizio stagione, partito in silenzio, senza le solite, urlate, ambizioni di promozione e con un pizzico di simpatia in più. Una squadra...
di Davide Agazzi - Giovani, in gamba e di belle speranze. Questo era il Brescia d'inizio stagione, partito in silenzio, senza le solite, urlate, ambizioni di promozione e con un pizzico di simpatia in più. Una squadra nuova, con un allenatore nuovo e promettente, che, ad oggi, pare aver perso la brillantezza degli esordi. Fino alla partita contro il Modena, terminata in pareggio dopo lo 0-0 di Torino, si parlava delle parate di Leali, delle giocate di Juan Antonio e dei gol di Jonathas, ma in realtà di un intero collettivo capace di fare risultato, mostrando un bel modo di giocare.
Poi, sempre dalla partita con il Modena, le rondinelle hanno incassato un pareggio, con il Gubbio di Pecchia e ben tre sconfitte consecutive. Padova, Pescara e Grosseto. Certamente non partite facili, le prime due in particolare, ma terminate con sconfitte pesanti, che hanno allontanato i lombardi dalla vetta della classifica. Si paga l'inesperienza, si pagano gli infortuni, ma è certo che la prossima sfida interna con la Reggina odora già di spartiacque. Il Brescia sembra una squadra più distratta, più disattenta, caratteristiche che non permettono il salto di categoria.
In Lombardia non si parla di esonero, anche perchè sollevare Scienza dall'incarico vorrebbe dire bocciare un intero progetto, basato sulla linea verde, che potrebbe mettere in crisi anche alcune scelte societarie. A Torino, per il momento, si osserva dall'alto la situazione delle rondinelle e si pensa ai play-off di due stagioni fa. Difficile non sorridere.
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