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Cairo: “Contrario alla riduzione delle squadre di Serie A”

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Il Presidente del Torino Urbano Cairo ha parlato del momento del calcio italiano ai microfoni della Rcs Academy: dal decreto crescita alla riforma del campionato
Enrico Penzo
Enrico Penzo Redattore 

Il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha parlato in occasione dell'evento “Sport Industry Talk”. Tra le varie tematiche affrontate dal patron granata si è discusso del calcio italiano, della situazione post-pandemia ed anche della possibile riforma del campionato. Inoltre ha anche brevemente commentato la sconfitta di  di ieri sera.

Cairo sull'industria del calcio

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Il Presidente del Torino ha parlato a lungo dell'industria calcistica, dando la propria visione dei fatti su ciò che è accaduto dopo il Covid: 

“Il calcio è un’industria importante che dà un grande contributo al Paese dal punto di vista del divertimento e anche da quello delle imposte. Attualmente, però, si fa troppo poco per aiutare un sistema che ha avuto i suoi problemi durante il Covid, per via della riduzione delle sponsorizzazioni e del volume della compravendita dei giocatori."

 A seguire Cairo ha anche parlato del decreto crescita ed ha proposto diverse soluzioni, una tra queste sarebbe restituire una parte di ciò che viene generato dal mondo delle scommesse:

"Dalle scommesse sul calcio il nostro mondo non riceve nemmeno un centesimo ed è un paradosso che le aziende di betting non possano sponsorizzare squadre di calcio. Quando si tratta di rateizzare le imposte sembra che venga fatto chissà quale regalo. 

Riguardo gli stipendi monstre dei giocatori e le alte somme che circolano all'interno del mondo calcistico si è espresso così:

"È vero, i calciatori guadagnano cifre importanti, ma questo aspetto viene ingiustamente colpevolizzato sebbene non riguardi solo l’Italia. Anche gli attori guadagnano molto, ma lo Stato con i tax credit spende circa un miliardo all’anno per supportare il cinema, pure per società straniere che fanno film in Italia. Qual è la differenza con le agevolazioni del Decreto crescita che ci permette di attrarre campioni dall’estero e aumentare l’appetibilità del campionato per la vendita dei diritti all’estero?"

Il parere sulla possibile riforma dei campionati

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Successivamente Cairo ha anche espresso il proprio punto di vista sulla possibile riforma dei campionati, dove tra le varie proposte ci sarebbe quella di tagliare il numero di club nei campionati maggiori. Il Presidente del Torino si è dimostrato contrario a questa proposta, poiché secondo lui non avrebbe alcuna utilità ridurre il numero di squadre della Serie A:

Anche in Inghilterra e Spagna sono 20 e questo permette di avere 380 partite, ossia altrettante occasioni per i broadcaster di trasmetterle. Riducendo il numero di partite ne risentirebbe il valore economico del prodotto”

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