Il caso Eriksen ha destabilizzato l'intero mondo del calcio, ricordando ancora una volta quanto sia importante avere, all'interno della struttura di gioco, tutti gli elementi necessari per poter soccorrere i giocatori in caso di infortuni, o addirittura per salvare la vita ai calciatori stessi, come durante Danimarca-Finlandia. Per questa ragione, la FIGC, rappresentata dal Presidente Gravina, come riporta l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, sta pensando di far fare a ogni giocatore professionista un corso di primo soccorso, per poter essere in grado di aiutare i compagni in caso di necessità nell'attesa dell'arrivo dei medici. Durante il corso, i calciatori, imparerebbero a riconoscere un’emergenza sanitaria, come attuare i primi interventi (sia nelle sindromi cerebrali acute sia nelle crisi respiratorie) e addirittura come effettuare una rianimazione cardiopolmonare.
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Caso Eriksen, la FIGC pensa a un corso di primo soccorso per i calciatori
Dopo Danimarca-Finlandia la FIGC vuole aumentare il livello di sicurezza all'interno del campo di gioco
Queste le parole di Gravina a Skysport: "Credo sia giusto mettere a disposizione le nostre strutture scientifiche e i nostri medici affinché tutti gli atleti in campo, i tecnici e gli addetti ai lavori possano avere conoscenze elementari di qualcosa che si deve fare in momenti così drammatici. La speranza è che si possano verificare sempre più raramente, ma dobbiamo, a prescindere dagli approfondimenti legati alla scienza e alla ricerca, trovare le cause a queste malattie. Abbiamo l'obbligo di incentivare il fattore della conoscenza e della formazione di coloro che sono in quel momento in campo. Inizieremo prestissimo. La nostra commissione federale sta già lavorando e faremo una sorta di protocollo da mettere a disposizione di tutte le società professionistiche e dilettantistiche una disponibilità di formazione che noi renderemo obbligatoria".
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