"Il Ministro Vincenzo Spadafora è tornato a spiegare le motivazioni che hanno spinto il governo ad optare prima per le porte chiuse e poi, solo in un secondo momento, per la sospensione del campionato. Così il ministro a La Gazzetta dello Sport: "Ora dopo ora, siamo di fronte a un’emergenza straordinaria e lo scenario può cambiare e richiedere nuove decisioni. Proprio per questo sono rimasto perplesso di fronte alle polemiche degli ultimi giorni".
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Covid-19, il Ministro Spadafora: “Pressioni per non sospendere la Serie A”
Le voci / Il Ministro è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport e ha parlato delle dinamiche legate alla sospensione del campionato
"Riguardo al cambio di rotta preso dallo stesso Ministro - prima favorevole alle porte chiuse nella serata di sabato e poi fautore della sospensione della Serie A la mattina successiva - Spadafora ha commentato: "Quella notte avevamo già considerato la possibilità di sospendere tutto, ma abbiamo preso la decisione di continuare a monitorare la situazione con l’aiuto del comitato tecnico-scientifico ora per ora. E quando abbiamo capito che quella sarebbe stata la strada più giusta abbiamo sperato che la Lega avesse un sussulto di dignità verso tutto il Paese, i tifosi, i calciatori".
"Il Ministro Spadafora si è poi espresso duramente contro Lega e Sky: "Noi ci siamo assunti le nostre responsabilità. Registrando la grande incapacità del calcio a decidere. E vorrei dire che ora mi è tutto più chiaro: il Dpcm serviva per mettere a riparo Lega e Sky dal rischio dei risarcimenti. Una delle due ci avrebbe rimesso. Solo una questione di soldi. E non mi faccia parlare dei messaggi che ho ricevuto".
"E riguardo ai messaggi pervenutigli, il Ministro Spadafora ha incalzato: "Messaggi di quei presidenti che prima mi insultavano per far giocare le partite, e poi hanno detto di chiudere tutto".
"Infine, il Ministro conclude con un appello ed una nuova ammonizione: "Chiedo di capire che ci sono circostanze in cui nessuno è immune, e bisogna avere la flessibilità necessaria per affrontare questi scenari. Flessibilità che non c’è stata. Perché, ripeto, la linea è stata dettata solo da ragioni economiche".
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