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UEFA president Aleksander Ceferin talks during a press conference following a meeting of the UEFA Executive Committee in Cardiff, south Wales, on June 1, 2017. / AFP PHOTO / JAVIER SORIANO (Photo credit should read JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images)
Si giocheranno gli Europei? Quando si disputeranno? Interrogativi che stanno caratterizzando le giornate del mondo sportivo dell'ultimo periodo e una decisione potrebbe essere presa a breve. Per oggi è previsto un vertice UEFA per smuovere la situazione e non è da escludere che arrivi anche qualche ufficializzazione. Dal canto suo la FIGC - riunitasi ieri in videoconferenza - con l'appoggio di altre federazioni proporrà di dare priorità al regolare svolgimento dei campionati, che terminerebbero per la fine di giugno e preferendo dunque posticipare il primo Europeo itinerante.
LE PREMESSE -A spiegarlo è stato Gravina ai microfoni di Radio Anch’Io Sport su Radio 1 Rai. Il presidente della Federazione italiana ha specificato che ogni possibile teoria al momento è da prendere con le pinze, perché non ci sono ancora certezze su quanto durerà ancora questa situazione e quindi non si può ancora fare una stima precisa per la ripresa del campionato. La premessa da cui partire è semplice: "chiederemo un atto di responsabilità da parte della Uefa e un contributo di tutte le Federazioni a un percorso che miri alla tutela della salute degli atleti e di tutti i nostri tifosi e di tutti i cittadini del mondo, perché è un problema che non riguarda solo l’Italia”.
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OSTACOLI- Queste premesse, unite alla volontà di dare priorità ai campionati, sarebbero condivise dalla UEFA, che sarebbe ormai sulla strada di posticipare gli Europei. C'è da capire se verranno disputati a fine anno o nel 2021, due soluzioni che potranno essere trovate anche in futuro. Innanzitutto deve essere dato il 'placet' alle federazioni di poter finire i rispettivi campionati. L'unico problema che potrebbero incontrare tutti, sono i danni economici. Rinviare l'Europeo potrebbe costare milioni a federazioni e UEFA, ma il danno sarebbe ben maggiore se non si portassero a conclusione i campionati, per questo l'ipotesi più probabile è quella che sta prendendo piede ora. Dal punto di vista economico la FIGC è già stata cautelata dal decreto Cura Italia, perché il calcio anche il mondo calcistico professionistico è stato riconosciuto al pari di altri comparti produttivi e perciò anche alle società sportive sarà concessa la sospensione dei termini degli adempimenti e dei versamenti fiscali. Un passo che potrà aiutare il calcio italiano a non risentire troppo degli effetti del coronavirus.
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