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C'è chi dice no. È delle ultime ore la circolare diramata dalla Fifa, che ha aggiornato il protocollo federale anti-Covid per i match internazionali dando ai club la possibilità di non mandare i giocatori in nazionale. Questa la nota ufficiale della Federazione: “L’Ufficio di presidenza del Consiglio FIFA ha inoltre approvato diversi emendamenti temporanei al Regolamento sullo status e il trasferimento dei giocatori. Nel prendere questa decisione, l’Ufficio ha preso in considerazione il ruolo che il protocollo FIFA svolgerà nella mitigazione dei rischi legati al COVID-19 e nell’ottenere le esenzioni richieste dalle autorità per gli sportivi che viaggiano a livello internazionale ai fini delle partite con le loro squadre nazionali”.
FIFA - "Queste modifiche - si legge - si applicheranno a tutte le finestre internazionali di calcio maschile, calcio femminile e futsal in programma per il resto del 2020”. Una decisione dovuta alle stringenti norme comunitarie e non per il transito delle persone all'interno dei propri confini nazionali. Ad esempio, attualmente, l’Italia prevede che non possano entrare nel paese persone provenienti da Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana. La nuova circolare della Fifa è stata proprio pensata in questo senso: evitare lunghi periodi di autoisolamento (5 giorni) per giocatori di nazionalità considerate a rischio e/o impegnati in paesi in cui esistono limitazioni al viaggio da o verso una delle località in questione.
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