Nell'ultimo turno di Serie A, la Sampdoria è uscita sconfitta 0-3 in casa contro il Monza, andando incontro ad una delle batoste più dure degli ultimi anni per i blucerchiati. Questo risultato relega la squadra genovese all'ultimo posto in solitaria, con soli 2 punti ottenuti in otto partite. Il responsabile di tutto questo è stato individuato nella persona di Marco Giampaolo, che è stato conseguentemente esonerato dal suo incarico di allenatore, mettendo fine - nuovamente con anticipo - ad una sua esperienza su una panchina del massimo campionato italiano.
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Giampaolo, carriera in declino? Dopo il Toro, esonerato anche dalla Sampdoria
TORO - Giampaolo infatti era stato esonerato anche dal Torino nell'inverno della stagione 2020/2021. Al tecnico era stata affidata la squadra dopo la salvezza stentata ottenuta da Moreno Longo la stagione precedente, con la volontà di aprire un ciclo. L'allenatore si era ritrovato con una rosa ancora piena di problemi, con giocatori non pienamente al centro del progetto, ma non era riuscito a dare una svolta con il suo calcio, tanto da arrivare a ricoprire l'ultima posizione con il Toro. E per questo dato Giampaolo detiene (con il suo ultimo esonero) un record negativo: è uno dei sei allenatori che sono stati ultimi da soli in Serie A (Siena, Cesena, Torino e Sampdoria).
DECLINO - Questa parrebbe essere la cartina tornasole di un declino evidente. Non è un caso che sia l'allenatore che ha ricevuto più esoneri nella storia della Serie A (8), davanti a Ballardini e Iachini (7). Questi fallimenti, in particolare gli ultimi due con Torino e Sampdoria, possono avere una spiegazione: al tecnico non è stata affidata una squadra con i valori tecnici richiesti, che non hanno così permesso a Giampaolo di esprimere al meglio il suo gioco. C'è però da considerare che gli elementi che ha avuto a disposizione non erano tutti di seconda fascia: ad esempio, nella sua ultima esperienza blucerchiata, poteva disporre di giocatori come Sabiri - talento cristallino - o un nuovo volto frizzante come Djuricic. Questa crisi non è giustificabile solo con la partenza di un pezzo pregiato come Damsgaard, quindi anche il tecnico ha le sue colpe in questo declino, esattamente come accadde a Torino poco meno di due anni fa.
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