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MILAN, ITALY - JANUARY 28: Armando Izzo (R) of Torino FC competes for the ball with Ante Rebic (L) of AC Milan during the Coppa Italia Quarter Final match between AC Milan and Torino at San Siro on January 28, 2020 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Dopo la sconfitta contro la Sampdoria, la mente dei granata allenati da Moreno Longo è già al Milan, prossimo avversario del Toro - fischio d'inizio alle 20:45 di lunedì a San Siro - in campionato. Andiamo ad analizzare l'avversario del Torino reparto per reparto: spazio al centrocampo.
REPARTO - Il centrocampo è un reparto che, nel Milan, ha luci ed ombre. Buone qualità coabitano con problemi di tenuta, guizzi dei singoli con nette amnesie. Nel derby della Madonnina abbiamo avuto modo di vedere come il centrocampo rossonero, traino della squadra grazie alla rete di Rebic ed all'assist di Kessie sul gol di Ibrahimovic, non sia riuscito a tenere nella seconda metà di gioco, con il campo che ha sancito la sconfitta dei rossoneri per 4-2. L'anello debole, in un quadro del genere, pare essere Bennacer: l'ex Empoli è stato abbastanza presente nelle rotazioni del Milan, ma la sua propensione al cartellino giallo (è già a quota 10) e le sue non eccelse qualità tecniche lo rendono un giocatore marginale del gioco milanista. Un reparto che comunque può destare preoccupazioni, malgrado i vari riadattamenti di ruolo e le metamorfosi che dall'arrivo di Pioli sono in atto nel Milan (fattori che hanno contribuito a dare una buona dose di imprevedibilità alla compagine milanese), specie per una squadra in crisi come lo è il Toro.
SINGOLI - Il Torino comunque dovrà stare molto attento a non sottovalutare l'avversario. Si parlava di Rebic, ad esempio, vero e proprio redivivo della formazione di Pioli. Il croato, praticamente non utilizzato nella prima parte di stagione, negli ultimi tempi sta dimostrandosi valore aggiunto per i suoi; i numeri sono impressionanti: 4 reti nelle ultime 4 partite, dopo 6 gare consecutive senza assaggiare il campo per un giocatore che ad inizio stagione aveva come collocazione una posizione avanzata, salvo poi venire reimpiegato sulla fascia sinistra con una posizione di partenza molto più spostata verso il centrocampo che non gli impedisce di percorrere ampi spazi della fascia sinistra fin davanti al portiere avversario. Per dare un'idea, adesso per Pioli è Çalhanoğlu ad avere una posizione di partenza assimilabile a quella di una seconda punta, mentre per Rebic quella di partenza pare essere la posizione da esterno di centrocampo. Occhio anche a Castillejo, in crescita nelle ultime gare e probabile jolly della gara contro i granata. Longo dovrà impostare gli allenamenti dei suoi anche in funzione delle imprevidibilità del centrocampo rossonero, reparto con innegabili punti di forza anche se con corposi punti deboli.
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