Il campionato in arrivo è forse il torneo più interessante dell’ultimo decennio, con una partenza regolare, senza ricorsi al Tar o penalizzazioni da scontare, con quattro stracittadine (dopo 13 anni) e dieci panchine nuove.
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Il Campionato…sulla carta
Come di consueto proviamo a stilare una griglia di partenza, che tiene conto della campagna acquisti ancora aperta fino a fine mese.
Anche quest’anno l’Inter parte con i favori del pronostico, Moratti ha accontentato Mancini inserendo Suazo e Chivu in un organico già da primato, per puntare con decisione anche alla Champions.
Un passo indietro inseriamo Roma e Milan; i giallorossi hanno come di consueto fatto una campagna acquisti giudiziosa, inserendo Giuly ed Esposito sulle fasce e Juan in difesa al posto del romeno, se arriverà anche Cicinho Spalletti potrà contare su alternative valide anche in difesa.
I rossoneri campioni d’Europa non hanno stupito con effetti speciali, l’acquisto di Pato è da guardare più in prospettiva e le trattative aperte per un grande nome non hanno trovato sbocchi; il collettivo rimane di assoluta eccellenza e l’inserimento di Ronaldo dall’inizio, il recupero dei campioni del mondo e di Kaladze sono le migliori notizie per Ancelotti, che punterà sull’Intercontinentale e ancora sulla Champions.
A giocarsi il quarto posto vediamo Juventus, Fiorentina e Lazio.
I bianconeri tornano nella massima serie con la seconda rivoluzione in due anni, Ranieri in panchina e alcuni giovani promettenti di ritorno dai prestiti (Criscito, Nocerino e Molinaro su tutti) e con la vecchia guardia decisa a tornare presto grande sono le speranze dei tifosi bianconeri, che hanno però assistito ad un precampionato che ha messo in mostra una difesa approssimativa; la Fiorentina deve confermare l’ottimo campionato scorso, senza Toni ma con Pazzini e Montolivo sempre più protagonisti mentre la Lazio persi Peruzzi e Sereni avrà ancora nel collettivo il suo punto di forza.
Segue un gruppo di squadre pronte a giocare il ruolo di rivelazione del torneo: Palermo, Sampdoria, Udinese e Torino.
I granata stanno assimilando carattere e schemi di Novellino, il rafforzamento societario e della squadra sembra aver sortito i primi effetti, con lo spogliatoio più coeso e prestazioni finalmente dignitose, peccato lo stop di Di Michele privi il mister del terminale offensivo più efficace per le prime nove partite, ma si parte sotto i migliori auspici; il bravo Marino deve ripetere a Udine gioco e parte dei risultati conseguiti a Catania, con uno spogliatoio ancora agitato nonostante le partenze di alcuni senatori (Iaquinta, Muntari e De Sanctis). La Samp darà la possibilità di rivalsa a due talenti come Montella e Cassano reduci da stagioni deludenti, con qualche problema di abbondanza in avanti per Mazzarri; Colantuono invece in Sicilia deve recuperare Amauri e gestire il rapporto con il vulcanico Zamparini che ha dato il meglio di se con Guidolin.
Napoli e Genoa sono ancora cantieri aperti, gli azzurri attendono i rinforzi promessi dal patron De Laurentis per un campionato di transizione, mentre il grifone conferma schemi e uomini che l’hanno portata in A.
Rimangono le otto squadre che si giocheranno, salvo sorprese, la permanenza nella massima serie con meno ansie possibili.
A Parma, perso il golden boy Giuseppe Rossi, Di Carlo dovrà valorizzare i tanti giovani talenti a disposizione, magari con Morfeo meno irrequieto, la Reggina priva del bomber Bianchi emigrato in Inghilterra proverà a ripetere il miracolo con Ficcadenti in panchina, mentre a Livorno Orsi avrà più tempo a disposizione per plasmare la squadra a sua somiglianza, priva della bandiera Lucarelli ma con Tavano in cerca di un pronto riscatto.
L’Empoli di Cagni ceduto il gioiello Almiron farà ancora ricorso alla linea verde mentre il Catania e il suo pubblico devono far dimenticare i tragici episodi dello scorso torneo, Del Neri cerca a Bergamo il rilancio dopo le esperienze deludenti di Lisbona, Roma e Verona, la squadra è profondamente cambiata con interessanti elementi da valorizzare.
Cellino conferma Giampaolo e ceduti i litigiosi Esposito e Langella punta su giovani di sicuro avvenire mentre a Siena Mandorlini proverà a salvare la squadra con meno ansie dell’ultima stagione.
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