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- Redazione TORONEWS
Il Toro continua la sua marcia di avvicinamento al primo match del girone di ritorno contro l'Atalanta, in programma al Gewiss Stadium di Bergamo il 6 gennaio alle 16.30. La squadra di Juric, dopo la sconfitta di misura contro l'Inter, ci tiene a cominciare il nuovo anno nel migliore dei modi, e sebbene l'avversario non sia esattamente abbordabile ci sono alcuni elementi che fanno ben sperare i granata. Se infatti da un lato bisognerà fare molta attenzione al potenziale offensivo dei nerazzurri (che però potrebbero essere orfani di Zapata, vero e proprio trascinatore del reparto avanzato), dall'altro la retroguardia della squadra di Gasperini è tutt'altro che impenetrabile: con 24 reti subite (cinque in più del Torino) è la peggiore difesa tra le prime sei in classifica.
DIFESA - Per sopperire alle partenze di Romero e Caldara, passati rispettivamente al Tottenham e al Venezia, l'Atalanta ha ingaggiato Demiral e Lovato, con quest'ultimo che ha firmato con il Cagliari in questa sessione di mercato in cerca di più minutaggio; le certezze della linea difensiva a tre, come nella passata stagione, rimangono loro: Toloi, Palomino e Djimsiti. Il fresco campione d'Europa, alle prese con qualche acciacco rimediato in Nazionale, nella prima parte di stagione ha giocato meno del previsto, collezionando 12 presenze per un totale di 997 minuti; per lui anche un gol, quello del momentaneo 2-1 per la Dea a San Siro contro l'Inter. Palomino è invece il centrale più utilizzato da Gasperini: 17 presenze e 1395 minuti giocati per il brasiliano, che è il calciatore di movimento più impiegato dei bergamaschi, secondo solo al portiere Musso. 14 presenze e un assist per Djimsiti, che presidia il centro-sinistra della linea arretrata. Si è inserito bene anche Demiral: il turco ex Juventus ha infatti messo insieme 13 presenze siglando anche un pesantissimo gol (su assist di Toloi) nel successo dei nerazzurri per 3-2 in casa del Napoli. Detto delle qualità degli interpreti della retroguardia orobica, c'è però un dato in negativo che salta all'occhio e che il Torino dovrà assolutamente cercare di sfruttare a proprio vantaggio: su 19 partite, solo in cinque occasioni la Dea è riuscita a tenere la porta inviolata.
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