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Domenica Mazzarri e Nicola si incroceranno per la seconda volta da allenatori. L'unico precedente, datato novembre 2013, vide il toscano, allora alla guida dell'Inter, avere la meglio per 2 a 0 sul Livorno neopromosso in Serie A grazie alla mano del giovane mister piemontese. La sfida si rinnova: da una parte un allenatore che sta cercando di cucire la trama del Toro a sua immagine e somiglianza, dall'altra un ex giocatore che i colori granata li porta dentro e che finora, a parte il discutibile esonero a Bari, ha saputo fare bene ovunque è stato. I numeri giocano comunque a favore del Toro, imbattuto da sei partite con l'Udinese e capace di mantenere inviolata la propria porta in cinque delle ultime sette gare interne giocate con i friulani (statistiche e curiosità qui).
http://www.toronews.net/toro/torino-udinese-perche-si-e-perche-no-incide-il-fattore-casa-ma-il-forfait-di-nkoulou/
OBIETTIVI - Originario del pinerolese, 46 anni a inizio marzo, Nicola sarà l'unico ex del match. Subentrato lo scorso novembre all'evanescente Velazquez con il compito di portare l'Udinese fuori dal pantano della zona retrocessione, in dieci partite ha raccolto due vittorie - con la Roma, all'esordio, e contro il Cagliari, sempre in casa - e quattro pareggi. Il gioco però latita, la terzultima piazza resta a soli due punti di distanza e Bologna ed Empoli incombono, situazione dura da digerire per una piazza in subbuglio che da 24 anni è realtà del massimo campionato. Dall'altra parte della barricata, Mazzarri guarda in alto, alla manciata di punti che manca al Toro - un paio lasciati proprio sul campo dell'Udinese all'andata, con gol regolare di Berenguer annullato dal VAR - per staccare un biglietto per l'Europa, sogno e frustrazione della tifoseria. Entrambi votati all'obiettivo finale, Mazzarri e Nicola sanno di poter centrare il risultato, a partire dal match di domenica.
VARIABILI - In campo entrambe le squadre con la linea a tre, Mazzarri non si discosterà dal suo credo nemmeno di fronte all'assenza dello squalificato Nkoulou. Nicola, dal canto suo, abituato al 4-4-2, deve adattarsi alla rosa a disposizione, a cui si aggiungono le assenze pesanti di Behrami e Barak. Spazio quindi alla difesa che nella scorsa giornata ha fermato la Fiorentina sul pareggio, con De Maio, Nuytink ed Ekong, Mandragora davanti alla difesa, Fofana e De Paul in mezzo. In avanti, per sopperire alla scarsa vena realizzativa (media di 0,8 gol a partita e peggior percentuale di tiri nella specchio della porta del campionato), spazio a Lasagna e Pussetto, con Okaka, neoacquisto che in carriera ha già fatto male al Toro, pronto a dire la sua. Problema con il gol patito dal Toro stesso, che si aggrappa una volta in più al suo capitano, solitamente scatenato con l'Udinese. Lo assisterà Iago Falque, mentre Zaza torna in panchina. A centrocampo, oltre all'imprescindibile Rincon, spazio a Meitè e Baselli, con quest'ultimo chiamato a portare qualità sulla trequarti, e Ansaldi pronto a soffiare il posto a De Silvestri sulla corsia. Facile immaginare un'Udinese attendista e pronta alle ripartenze veloci. Il Toro è chiamato a fare la partita, una partita attenta ed efficace.
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