Marcello Nicchi, presidente dell’AIA, tra le colonne di TuttoMercatoWeb, rincara la dose. Dopo aver parlato nei giorni scorsi (QUI i dettagli), ora analizza le tematiche legate alla possibile ripresa del campionato e alla posizione arbitrale: "Il momento è particolarmente complicato, non avrei mai pensato di ritrovarmi in una situazione del genere. Credo che servirà molta pazienza. Bisogna essere cauti. La situazione è brutta, complicata e difficile. Il rischio ancora è alto, gli arbitri si muovono in tutta Italia tramite treni, stazioni ed entrano in contatto con tanta gente che non conoscono. Chiediamo tutela. Ci devono essere le condizioni e di questo ne parleremo. Bisogna valutare giorno per giorno. Siamo pronti, ma prima di mandare i ragazzi in campo, dobbiamo accertarci che ci siano le condizioni. Per ora, con 600 morti al giorno non si può parlare di sport. Sarò sereno quando le terapie intensive si staranno svuotando".
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Nicchi (pres. AIA) rincara la dose: “Serie A senza Var? Non me ne frega niente”
Il presidente dell'Associazione Italiana Arbitri ha parlato della situazione dei direttori di gara nel caso in cui si dovesse riprende il campionato ai microfoni di TuttoMercatoWeb
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Continua poi il presidente dell'AIA parlando dell'eventualità che il campionato si concluda in estate: "A noi va benissimo, non c’è problema. Agiremo con le deroghe. Quanto accaduto ci può fare ripartire e lasciare in eredità un calcio migliore. Se immagino, dopo questa catastrofe, che allo lo stadio e c’è il razzista o il cretino (eufemismo) che offende avversari e arbitri. Avrei i brividi”.
Nicchi infine torna a parlare della possibilità che si giochi le ultime di partite di campionato senza la VAR: “Averla, sarebbe più bello, perché anche in tempo di guerra non si buttano via le conquiste. Ma se non ci sarà è perché non avremo ambienti in cui si possa operare. Oggi si lavora in stanzine piccole, e anche lì serve sicurezza, perché ci sono anche gli operatori. Dobbiamo tutti fare dei sacrifici: pure se il calcio ripartisse senza VAR, non ce ne preoccuperemmo. Se c’è bene, sennò si va avanti lo stesso. E in tutta franchezza, non me ne frega nulla”.
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