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MILAN, ITALY - APRIL 28: Referee Daniele Orsato reacts with Antonio Candreva of FC Internazionale, Ivan Perisic of FC Internazionale and Miralem Pjanicduring the serie A match between FC Internazionale and Juventus at Stadio Giuseppe Meazza on April 28, 2018 in Milan, Italy. (Photo by Claudio Villa - Inter/FC Internazionale via Getty Images)
Si prepara ad una grande svolta comunicativa il mondo arbitrale. Ai microfoni di 90° minuto è intervenuto Daniele Orsato, arbitro ancora in attività, che ha risposto ad una serie di domande dei presenti in studio. Inevitabile anche un riferimento ad Inter-Juventus del 2018, celebre sfida che condizionò la corsa scudetto tra i bianconeri ed il Napoli di Sarri. In quell'occasione Orsato, dopo aver espulso Vecino, non mostrò il secondo giallo a Pjanic dopo un intervento falloso e scomposto. "Sicuramente è stato un errore, non serve andare a rivederlo dopo tre anni" ha ammesso il fischietto di Schio. "La vicinanza dell'azione non mi ha fatto vedere quanto mostrato dalla tv. Per me i è trattato di un contrasto fisico al volo, in quel caso il Var non poteva intervenire".
Quindi Orsato, che ha voluto ringraziare Trentalange per l'apertura alla comunicazione pubblica degli arbitri, ha risposto ad una serie di domande.
Quando crede di aver sbagliato, come si sente?
"Di sicuro non sono felice, cerco di capire il perché io abbia sbagliato. Come arbitri cerchiamo di lavorare sull'errore per non ripeterlo, siamo i primi ad essere molto critici sul nostro operato".
Il VAR vi solleva da qualche fischio?
"Beato il VAR, perché ci aiuta sempre di più. Quando scendiamo in campo non pensiamo di avere quello, ve lo assicuro: continuiamo a decidere. Ma sappiamo che se sbagliamo abbiamo quello strumento di salvataggio. Protocollo da correggere? Non vedo punti scoperti, ma se ci sarà da modificarlo lo faremo per il bene del calcio".
Preferibile dare confidenza ai giocatori?
"Vi posso assicurare che negli ultimi anni il rapporto tra arbitri e giocatori, o allenatori, è migliorato tantissimo. E di questo siamo contenti. Ovviamente si può fare sempre meglio, ma il dialogo deve sempre esserci".
Ci saranno più arbitri donne?
"Ci sono sempre più donne al livello degli uomini, e un esempio è la Frappart. Anche in Italia ci arriveremo, non credo che dovremo aspettare molto: il gap fisico ormai è ridotto ai minimi termini".
Sarà superato il limite d'età?
"Ci sono delle regole e vanno rispettate, così come faremo se le cambieremo. A 45 anni io mi sento bene, e così gli altri, ma oggi le regole sono queste".
Serve una scuola del VAR?
"È allo studio il VAR in Serie B, e creare una scuola specifica aumenterebbe la competenza. Ieri in Parma-Spezia bravissimo a segnalarmi subito una cosa che l'assistente non avrebbe mai visto".
E' stato più semplice arbitrare Parma-Spezia?
"In Serie A non ne esistono di partite semplici...".
E invece com'è arbitrare senza pubblico?
"Molto più difficile. Come manca ai giocatori, il pubblico manca pure a noi: ci ho arbitrato una finale di Champions senza, e credetemi che è davvero difficile. Speriamo davvero di tornare presto alla normalità".
Diffonderete gli audio dal VAR?
"Non abbiamo nulla da nascondere, se le autorità decideranno questo non ci sarà problema".
D'accordo sulla chiamata dalla panchina per il VAR?
"Quando vengono introdotte novità che possano aiutare tutti, siamo d'accordo. Noi saremo sempre dalla parte del giusto, ma ci sarà chi deciderà. Comunque sì, può essere un'idea".
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