Esattamente come Ivan Juric, anche il tecnico rossonero Stefano Pioli, alla vigilia di Torino-Milan - calcio d'inizio programmato domani, 30 ottobre, alle 20:45 al Grande Torino - ha presentato la gara. I granata, dopo la vittoria contro l'Empoli, dovranno cercare di mantenere il livello alto di prestazioni. Di seguito, le parole della squadra campione d'Italia:
Conferenza stampa
Pioli pre Torino-Milan: “Pellegri? Nessun rimpianto. Sarà una partita difficile”
Cinque partite prima della pausa Mondiali: quanto sono importanti queste ultime settimane, sia in Champions che in campionato, per poi riprendere la seconda parte di stagione a gennaio?
"Ad inizio stagione ci siamo dati l'obiettivo di finire la prima parte di stagione il più avanti possibile in campionato, e con il superamento del girone di Champions. Abbiamo queste ultime cinque partite molto importanti, in pochi giorni, ma la squadra sta bene. La gara di domani è quella più importante, con tante difficoltà ma è sempre molto motivante incontrare le squadre di Juric perchè ti obbligano a trovare delle soluzioni. Ci siamo preparati per affrontarla al meglio".
Che categoria di difficoltà avrà la partita di domani? Il Torino gioca in maniera particolare e diversa dalle altre: che tipo di step sarebbe afre risultato anche lì?
"Sicuramente è una partita che presenta molte difficoltà, anche l'anno scorso nonostante fossimo in buona forma non siamo riusciti a vincere perché il Torino ha delle tematiche tattiche differenti. Veniamo da due gare in cui il gioco è simile, perché anche Monza e Verona hanno la disposizione in campo simile al Torino. Sarà una partita importante perché vogliamo dare continuità, che è la caratteristica con la quale si vincono i campionati. Fare bene domani è molto importante, perché in campionato ci sono tante squadre che possono lottare per le posizioni ai vertici della classifica. Stiamo facendo bene e vogliamo continuare".
Come stanno i ragazzi? Domani ci sarà la possibilità di vedere parte del Milan che ha vinto contro il Monza?
"Dest e Brahim sono recuperati, quindi sono disponibili per la convocazione. È chiaro che stiamo giocando tanto, quindi è chiaro che metterò in campo la formazione migliore per le condizioni dei miei giocatori".
Domani incontrerete Pellegri: c'è un piccolo rimpianto per non averlo aspettato come magari è stato fatto con altri giocatori?
"No, perché la stagione al Milan di Pellegri è stata un po' problematica a causa di diversi contrattempi e dovuta anche alla concorrenza con cui si è trovato a lottare. Sono state fatte le scelte che si ritenevano più giuste, per noi e per lui. Gli auguro di fare molto bene perché è un ragazzo che lavora tanto e bene".
Stando al progetto di squadra dichiarato a inizio stagione, ovvero di non avere titolari e riserve, può essere adesso la forza di questo Milan?
"La squadra titolare c'è, e sarà quella che inizierà la partita domani. La consapevolezza di avere tante caratteristiche e qualità diverse da mettere in campo, dall'inizio e a partita in corso, è sicuramente un grande vantaggio. I ragazzi mi stanno dando disponibilità totale, e questo è il nostro modo di lavorare per preparare ogni partita. Vogliamo continuare a salire di livello, quindi è normale avere tanti giocatori forti. Per convincermi a sostituire qualcuno, i ragazzi sanno che devono dare il massimo quotidianamente".
In relazione al campionato, il vostro obiettivo è quello di arrivare alla sosta del campionato essendo in testa alla classifica?
"Per confermarci in testa alla classifica serve fare tanti punti, serve questo per vincere il campionato. 85 punti o più sono tanti: più partite si vincono in anticipo e più c0è la possibilità di fare delle soste durante il campionato. Adesso abbiamo la possibilità di portare avanti questa striscia di vittorie, e la gara di domani sarà un'altra opportunità da sfruttare".
Brahim è in grado di giocare due partite dall'inizio e serve gestirlo tra le due?
"Sta bene. Ha avuto un infortunio, ma adesso sta bene. Vedremo che scelte farò, ma per nessuno dei miei giocatori è un problema giocare più partite consecutivamente".
È già stato definito, insieme a Maignan, la modalità con la quale si curerà e dove?
"Maignan è qui, si sta curando da noi. Lunedì avrà un'altra valutazione e in base a quella votazione stabiliremo quando, se e come sarà possibile farlo rientrare".
Qual è la situazione di De Ketelaere? Molti osservatori si basano non sulle qualità ma sull'aspetto psicologico...
"Abbiamo 5 partite prima della sosta, e ogni giocatore è importante a modo suo. È un ragazzo giovane, e le caratteristiche che interessano a noi come intelligenza, capacità e qualità, lui le ha tutte. Arriveranno situazioni migliori".
Avere a disposizione Gabbia e Ballo Touré, ti consente di avere più cambi fino alla sosta?
"Sì, credo che nessuno del Milan arriverà alla sosta avendo giocato il massimo del minutaggio. Non è possibile mantenere un alto livello di prestazioni giocando così tanto, quindi ci sono tanti giocatori disponibili e forti a disposizione e farò giocare chi riterrò più opportuno per vincere".
Secondo te, a chi assomiglia De Ketelaere?
"È difficile fare una previsione, ognuno di loro ha un proprio percorso. Può essere che da domani lo elogeremo tutti, quindi non è facile prevedere il futuro. Ha tutte le caratteristiche per sbocciare, ma le tempistiche non si possono prevedere. Serve continuare a lavorare come sta facendo".
La partita di domani sarà simile a quella con il Verona: ci saranno delle somiglianze di formazione o di gioco?
"Mi ricordo l'11 iniziale di Verona, e la formazione che scenderà in campo domani sarà la migliore possibile. Chi giocherà lo sa, e si vedrà domani. Sarà una partita difficile, ma abbiamo tutte le qualità necessarie per fare bene".
Kalulu sta facendo molto bene, con prestazioni da veterano. Ha dei limiti? Qual è il suo futuro?
"I paragoni nel calcio sono spesso inopportuni, Kalulu ha la sua strada da percorrere. Da difensore centrale ha fatto cose eccellenti, e per tornare a giocare da terzino deve ancora riprendere il giro. È un giocatore con personalità, rimane dentro alla partita con continuità ed è affidabile anche mentalmente. Ci sono cose su cui ancora c'è bisogno di lavorare, ma lui sta facendo bene e deve continuare così".
Torino è sempre stato un campo ostico, escluso quel 7-0 a porte chiuse. Cosa serve fare domani per i 3 punti?
"Giocare con qualità e con personalità, la gara non sarà facile e bisognerà giocare al meglio anche sotto pressione, quando ci saranno i giocatori del Toro a pressare. Tanti giocatori hanno qualità e personalità che possono fare la differenza. Mi aspetto una prova convincente".
Il suo rinnovo con il Milan è in fase di definizione?
"In questi casi si tratta sempre di rinnovare le promesse, come nei matrimoni. Non so le tempistiche, ma ci conosciamo sempre meglio e ci saranno ancora molte sfide da affrontare insieme".
Nelle ultime gare ci sono stati giocatori nuovi come Vranckx e Thiaw. C'è la possibilità di vederli ancora? Sono pronti per partite difficili come quella di domani?
"Sono giocatori pronti per aiutare la squadra, ci penserò".
Domani è la prima partita da ex per Pobega: come l'ha restituito Juric?
"Ha fatto una buona stagione al Toro, ha preso sicurezza e consapevolezza. Ha giocato con molta continuità, si sa muovere bene e in squadra adesso è un giocatore importante che ci tornerà utile".
In questi mesi la squadra è cresciuta tanto anche mentalmente... Hai un segreto? Come stai lavorando?
"La mia priorità è sempre stata quella di sviluppare le qualità dei giocatori, e di farli alzare di livello. C'è poi da dire che i risultati sono ottimi perchè il materiale di partenza è molto buono, e per questo bisogna fare i complimenti anche alla società. Se poi i ragazzi stanno migliorando deriva soprattutto da loro, che ci mettono impegno, volontà, sacrificio ed entusiasmo".
Si continua poi con le domande della community rossonera di Youtube:
Contro il Torino, servirà più una prestazione basata sulla qualità o sul fisico?
"Ci saranno tanti duelli, contrasti e seconde palle, ma questo succede un po' in tutte le partite. In questa gara ce ne saranno parecchi. La qualità è importante, ma la fisicità non può venire a meno".
Il livello di consapevolezza della squadra è alto. Ma c'è ancora un livello superiore che si può raggiungere?
"La squadra sta credendo nelle sue potenzialità, e lo sta facendo soprattutto nei momenti difficili, che a volte sono molti di più di quelli facili. I ragazzi sanno che con grande compattezza e disponibilità hanno le qualità per poter trovare la giocata vincente, soprattutto nelle partite che si rivelano più difficili".
Guardando Giroud e altri giocatori che arrivano dalla Premier, ha notato delle differenze con il campionato italiano?
"Sicuramente la mentalità con la quale arrivano al campo: i giocatori fanno ciò che c'è da fare, senza fare troppe domande e senza chiedere troppe spiegazioni. In Italia a volte, facendo troppe domande, ci si toglie dalla mentalità e dalla concentrazione che servirebbe per fare le cose bene. In Inghilterra la prendono un po' più con leggerezza, sono più liberi e meno preoccupati su alcune situazioni".
Parlando di ciò che è successo a Pablo Mari, ne avete parlato in spogliatoio?
"Sì, è una situazione che abbiamo affrontato insieme in spogliatoio e che ci ha colpiti. Ci fa capire che tutti noi siamo nelle mani del destino. Serve stare attenti ma a volte non basta neanche quello. Ciò che è certo è che siamo molto vicini al giocatore e molto dispiaciuti per ciò che è successo".
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