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campionato
di Davide AgazziSe dopo dieci giornate di campionato si parla ancora della rivelazione Novara, gran parte del merito va ad Attilio Tesser. E’ ancora presto per parlare, ma se la squadra piemontese avrà continuità, per Tesser potrebbe essere, senza dubbi, la sua più grande impresa. Quella del Novara non è certamente la panchina più prestigiosa dove si è seduto l’allenatore di Montebelluna. L’esperienza in serie A, alla guida di Cagliari e Ascoli, non è stata certamente esaltante. In Sardegna viene esonerato dopo una sola giornata ed anche con l’Ascoli ha poca fortuna. Chiamato a sostituire Marco Giampaolo sulla panchina bianconera, a stagione in corso, la sua traghettata dura poco. Bastano undici giornate tra sfortuna e risultati, zero vittorie, per compromettere la sua guida tecnica. Le soddisfazioni maggiori, Tesser, le ha avute a Trieste. Come a Novara, eroica promozione in Serie B e ottimo piazzamento a fine campionato: si parlò di Serie A mancata. L’anno dopo, anche a causa di problemi societari, la sua Triestina non replicò l’annata precedente e si salvò sul filo del rasoio. Arrivato in Piemonte, trascina il Novara alla ribalta. Plasma una squadra incredibile, capace di non perdere per trenta giornate e di farsi promuovere matematicamente con quattro giornate d’anticipo. Oltre all’ottimo campionato, Tesser lancia i suoi anche in Coppa Italia, dove arriva sino agli ottavi, battendo il Parma e dando del filo da torcere al Milan, vincitore per 2-1. L’allenatore veneto predilige un 4-3-1-2, con un giocatore alle spalle del duo offensivo. La verve realizzate di questo Novara è una delle sue caratteristiche chiave. La squadra, attualmente capolista, ha il miglior attacco del campionato. L’impostazione, di prediligere un calcio d’attacco, è evidente. Bertani e Gonzalez sono solo i vertici di una manovra offensiva che parte dal centrocampo. Tesser ha tra le mani una buona squadra. Vedremo se rimarrà un fuoco di paglia o se saprà affermarsi a lungo in un campionato lungo come quello cadetto.
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