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Serie A, come ripartire? Privilegi e costi: tutti i dubbi sui tamponi per i calciatori

Gualtiero Lasala

Campionato / Se il campionato verrà ripreso, c'è ancora da stabilire le modalità di controllo dei calciatori

"Il campionato di Serie A ritornerà? Ormai sembra sempre più probabile: "Gradualmente potremo pensare di riaprire tutta la parte che riguarda gli allenamenti. Per quello che riguarda i campionati e l’attività motoria all’aperto, tanto richiesta dai nostri cittadini, valuteremo assieme al Comitato tecnico scientifico, consapevoli che questa ripartenza va assolutamente spinta ma tutelata nella salute di tutti i cittadini italiani". Queste le parole del ministro Spadafora: le date non sono ancora state stabilite (e sta prendendo corpo la possibilità che gli allenamenti ripartano il 18 maggio), ma il calcio dovrebbe davvero ripartire (o almeno proverà a farlo). Sempre che venga garantita la tutela sanitaria dei calciatori.

https://www.toronews.net/campionato/spadafora-al-senato-ripresa-graduale-degli-allenamenti-sui-campionati-valutiamo/

CONTROLLI - Il protocollo che la FIGC ha consegnato al governo stabilisce che venga eseguito un completo check-up sanitario per tutti i calciatori. Nelle 96-72 ore precedenti all'inizio del ritiro sono previste visite accurate e tamponi e test sierologici per tutti, calciatori e accompagnatori, allo scopo di creare un gruppo “negativizzato”. Percorso diverso e più approfondito, ovviamente, per i calciatori guariti dal Covid-19, che saranno sottoposti a diversi esami fisici: in primis l'elettrocardiogramma, poi la spirografia ed l'ecocardiogramma completo; in più sarà effettuato un ECG sotto massimo sforzo, seguito da un holter 24 ore; infine verrà anche effettuata una Tac polmonare ad alta risoluzione per escludere quindi ogni tipo di complicazione legata al Coronavirus. Ovviamente, saranno monitorati anche eventuali danni causati dai farmaci assunti per la cura della stessa malattia. Giocatori come Rugani, Dybala, Vlahovic e Gabbiadini (per citare i primi), quindi, prima di tornare ad allenarsi a pieno regime con i loro compagni, verranno monitorati per fugare ogni dubbio e non mettere in pericolo la vita sia del calciatore stesso che degli altri.

ECONOMIA ED ETICA - A livello teorico, il protocollo sanitario - ancora sottoposto alla valutazione del governo - può avere una sua coerenza. Ma società e calciatori, sul tema, hanno avanzato dei dubbi. In primis c'è il tema etico relativo a una potenziale disuguaglianza sociale relativa all'esecuzione dei tamponi: molti cittadini "normali" con sintomi da Covid-19 hanno affrontato e affrontano attese lunghe per potervisi sottoporre, mentre i calciatori potrebbero sfruttare dei percorsi riservati. "I calciatori non vogliono passare per privilegiati", ha detto l'Aic qualche giorno fa. Per di più, c'è anche da riflettere sulla reperibilità dei tamponi (ne servirebbero subito tra i 1300 e i 1400). "chiediamo che i protocolli sanitari debbano rispettare le ragionevoli stime di disponibilità dei sistemi di screening e di esami periodici cui dovranno essere sottoposti gli atleti", hanno rilevato le società di Serie A sul punto: i club non vogliono essere esclusi dal dibattito anche perchè c'è da riflettere sui costi di realizzazione. Come ha osservato sul tema il dottor Roberto Campini ai nostri microfoni, solo le società di Serie A potrebbero sicuramente accollarseli. Insomma, tanti quesiti sono ancora sul tavolo: la fattibilità del protocollo sanitario è ancora tutta da dimostrare e sul merito si esprimerà a breve il governo.