campionato

Serie A: commento alla 13.a giornata

Nino Mancini
Giornata di pareggi che muovono poco la parte sinistra della classifica mentre in coda aumenta il gruppone di squadre racchiuse in tre punti che si giocheranno la salvezza, negli anticipi del sabato Marchetti ferma la Juve con almeno tre parate...

Giornata di pareggi che muovono poco la parte sinistra della classifica mentre in coda aumenta il gruppone di squadre racchiuse in tre punti che si giocheranno la salvezza, negli anticipi del sabato Marchetti ferma la Juve con almeno tre parate decisive, il resto lo fanno gli sterili attacchi bianconeri che pur dominando il gioco non riescono a scardinare il fortino biancazzurro; in serata Abbiati spiana la strada alla vittoria del Napoli con due incertezze, Insigne per generosità non chiude la partita e il faraone El Shaarawy con una pregevole doppietta la pareggia, salva Allegri e si insedia al vertice della classifica marcatori.

 

L’Inter conferma il passaggio a vuoto di Bergamo pareggiando contro un eccellente Cagliari, Palacio sembra spianare la strada al successo ma le ripartenze sarde vengono prima fermate da Handanovic che nulla può su Sau per due volte, nel finale un autogol di Astori rimette in equilibrio il risultato ed un rigore non fischiato su Ranocchia fa infuriare Stramaccioni espulso; sale la Fiorentina che spiana l’Atalanta prima nel gioco che nel punteggio, un grande Aquilani e il pendolino Quadrado spezzano le ambizioni nerazzurre che avevano trovato il provvisorio pareggio viziato da fuorigioco.

 

Il Catania conferma la legge del Massimino battendo anche il Chievo, che dopo una partita di rimessa prova solo nel finale a riaprire il risultato con Andreolli, Almiron risponde con due reti alle le polemiche della settimana e mette in discesa la settimana del derby, al quale il Palermo arriverà dopo una brutta sconfitta a Bologna con tre espulsi, due rigori subiti ed un gioco reso sterile dalla tattica felsinea.

 

Udinese e Parma si dividono la posta in palio con due gol per parte simili anche nella dinamica, meglio i friulani per la mole di gioco espressa ma meno ermetici in difesa, anche se a parziale discolpa pesano le diverse assenze del reparto arretrato; Stroppa si dimette dopo il match perso a Siena, troppe le contestazioni alla squadra e al tecnico nonostante la classifica e la campagna trasferimenti che ha visto gli abruzzesi indebolirsi delle perle Insigne, Verratti ed Immobile oltre a Sansovini, buffa l’espulsione di Cosmi che avrebbe voluto ammazzare Calaiò per un gol divorato.

 

L’impegno della nazionale di rugby con gli All Blacks all’Olimpico di Roma sposta a domani sera l’impegno dei giallorossi contro i granata che documenteremo con dovizia di particolare come sempre mentre il derby della Lanterna e della disperazione se lo aggiudica la Sampdoria grazie ad un buon primo tempo, nel quale il Genoa è rimasto negli spogliatoi, nella ripresa l’ingresso di Vargas ha rianimato i grifoni che nello sforzo finale hanno preso il gol decisivo del baby Icardi, si risolleva Ferrara anche se di strada da fare ce n’è ancora molta mentre per Del Neri è notte.

 

Nino Mancini