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Serie A: commento alla 24.a giornata

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di Nino Mancini La quinta di ritorno registra sette pareggi e una situazione di classifica cristallizzata in coda, dove nell'anticipo pomeridiano il Toro ha illuso ancora una volta con il vantaggio dilapidato da amnesie difensive nel finale, che...
Nino Mancini

di Nino Mancini

La quinta di ritorno registra sette pareggi e una situazione di classifica cristallizzata in coda, dove nell'anticipo pomeridiano il Toro ha illuso ancora una volta con il vantaggio dilapidato da amnesie difensive nel finale, che se portano a cinque la striscia d'imbattibilità non aiutano ad uscire dalla crisi in cui anche la Lazio è sprofondata dall'inizio del girone di ritorno, il pareggio non fa bene a nessuno; in serata brutta partita al San Paolo dove un Napoli con spaventose lacune difensive è stato fermato dal Bologna che dopo il gol del pareggio viziato da un evidente fallo di mano ha avuto diverse occasioni in contropiede per conquistare l'intera posta in palio, sarà per la preparazione anticipata per l'intertoto ma il Napoli delle ultime giornate è lontano parente di quello spumeggiante del girone d'andata.

Nel pomeriggio domenicale solito pareggio del Chievo in zona Cesarini che ha recuperato un gol al Catania, scialbo risultato senza reti al Granillo dove il Palermo è stato imbrigliato da una Reggina generosa ma con poche idee mentre al Franchi la divisione della posta in palio nel derby bianconero tra Siena e Udinese sta stretta agli ospiti che hanno avuto diverse occasioni per portare a casa i tre punti.

Il Cagliari ritorna alla vittoria contro il Lecce grazie ad un eurogol di Fini e avvicina i pugliesi alla zona caldissima mentre l'Atalanta passeggia con la Roma dopo un primo tempo anonimo, i ragazzi di Del Neri dopo la lezione ai campioni d'Italia rifilano tre gol anche ai giallorossi apparsi meno brillanti delle ultime uscite, Juan e Mexes in ritardo e meno filtro a centrocampo con Perrotta e Pizarro spesso fuori posizione hanno condizionato il risultato.

La Juve viene fermata dalla Sampdoria e dai legni che Del Piero e Nedved colpiscono ripetutamente, i doriani passano per primi con Pazzini imbeccato da Cassano ma si fanno schiacciare dai padroni di casa autori di forcing durato settanta minuti; a Marassi un super Genoa per un'ora di gioco nonostante l'inferiorità numerica per l'espulsione di Biava dopo mezz'ora, negli ultimi venti minuti i ragazzi di Gasperini dilapidano il triplo vantaggio e grazie ad una tripletta di Mutu, l'ultimo a tempo praticamente scaduto, Prandelli rimane aggrappato al quarto posto.

Nel posticipo il derby di Milano sancisce la fuga forse decisiva dell'Inter che contiene il Milan in avvio ma poi passa con Adriano con qualche dubbio per un braccio galeotto e poi con Stankovic, nella ripresa i ragazzi di Mourinho hanno più campo soprattutto quando i rossoneri tentano il tutto per tutto, accorciano le distanze con Pato e arrivano vicino al pareggio a più riprese con Pippo Inzaghi; era l'ultimo di Maldini e il primo del promettente Santon, ora la Juve è a meno 9 e il Milan a meno 11, scudetto ipotecato.

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