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campionato
di Nino ManciniE' tornato Ibra e ha ribadito che fa la differenza, con una superiorità mista a strafottenza che indispone tutti i tifosi d'Italia tranne i milanisti, con un'aggressività che sfocia in reazioni ed interventi inspiegabili come quello che in allenamento è costato una frattura ad un compagno di nazionale che lo costringerà a saltare gli allenamenti, ma tant'è, prendere o lasciare ed il Milan almeno per questa stagione se lo tiene stretto, visto che da solo è riuscito a stendere il Palermo al Barbera con tre gol di pregevole fattura, anche se aiutato da una difesa inguardabile soprattutto nel primo tempo, dove sembrava esser scesa in campo solo la squadra ospite; Allegri così può sorridere anche per la battuta d'arresto della Juve contro il Chievo apparso determinato ed organizzato nel chiudere gli spazi e ripartire, con Sorrentino autore di almeno tre interventi decisivi ma il punto conquistato dai ragazzi di Di Carlo è meritato, Conte ha ragione quando evidenzia i limiti della rosa, con meno qualità dei rossoneri e senza solisti in grado di orientare una partita, Vucinic quasi indolente e Marchisio alla frutta sono i due simboli di questo scorcio di stagione dove ha raccimolato la miseria di quattro punti in cinque partite.
Era molto tempo che la Lazio non si aggiudicava entrambe i derby di campionato, pesa come un macigno l'espulsione di Stekelenburg per il fallo di Klose che realizza il successivo rigore dopo soli 7 minuti, continuo a pensare che la regola vada ripensata e che il penalty sia una punizione sufficiente in questi casi, comunque i giallorossi hanno provato a giocare per tutta la partita ed il solito Borini è riuscito a riequilibrare il match prima della zampata decisiva nella ripresa di Mauri che regala il terzo posto in solitaria agli aquilotti, deprecabili i cori razzisti nei confronti di Juan; rallenta l'Udinese che al Friuli non va oltre il pareggio a reti bianche contro un'Atalanta che chiude tutte le fonti di gioco bianconere e anestetizza Di Natale autore di un'unica occasione deviata dall'ottimo Consigli.
All'ora di pranzo il Napoli espugna Parma nel finale con un gol irregolare del Pocho Lavezzi e un rigore di Cavani generoso, immeritati i tre punti che consentono però ai partenopei di alimentare le speranze di arrivare terzi anche se la testa è già alla trasferta londinese della prossima settimana; la Fiorentina battendo con fatica il Cesena si allontana dalla zona calda ma continua a dare l'impressione di un'incompiuta, con una rosa inferiore alle stagioni precedenti e Jovetic in condizioni sempre precarie.
Pareggio con molte emozioni a via del mare dove il Genoa guida per buona parte della gara e trova il vantaggio con Sculli autore di una doppietta, poi il ritorno dei padroni di casa che lamentano anche un rigore su Muriel prima del pareggio e del provvisorio vantaggio, troppo nervoso Cosmi allontanato; il Siena travolge il Cagliari solo dopo venti minuti dominati dagli ospiti, dopo i padroni di casa prendono il comando delle operazioni e allontanano il terz'ultimo posto.
Dopo l'abbraccio di tutta la città a Lucio Dalla il suo Bologna regola il Novara con il minimo scarto nel finale dopo aver sprecato diverse occasioni, tra cui spicca il rigore parato da Ujkani a Di Vaio, nel posticipo l'Inter rischia di crollare, sotto nell'intervallo di due gol di cui una in fuorigioco, contro un Catania brillante che riesce a coniugare corsa e tecnica, come al solito gli etnei calano nella ripresa e Forlan riesce a rimettere in gioco il risultato con la collaborazione di Carrizo, Milito completa la rimonta e Pazzini si divora un'occasione incredibile, nonostante il pareggio non cambio l'opinione sui nerazzurri, squadra e società da rifondare.
In Premier la notizia del giorno è l'esonero di Villas Boas in favore dell'italiano Di Matteo, fatale all'emergente portoghese la sconfitta nel finale contro il WBA dopo una partita imbarazzante dei blues, continua la marcia del City che grazie anche a Balotelli rimane in vetta e tiene a distanza i cugini vittoriosi nell'insidiosa trasferta contro il Tottenham.
In Germania allunga il Dortmund che battendo il Magonza approfitta delle contemporanee sconfitte delle inseguitrici Bayern e Moenchengladbach, in Spagna il Barcellona suda sette camicie prima di avere ragione del Gjion, assente Messi ci pensano Keita e Xavi nel finale a tenere il lumicino della speranza anche se il Real ha la meglio sull'Espanyol e continua a condurre con dieci lunghezze sui catalani.
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