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Serie A: commento alla 28.a giornata

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di Nino Mancini La ventottesima giornata regala il trecentesimo gol tra i professionisti del redivivo Pippo Inzaghi che insieme a Pato rifila una doppietta e stende il Siena ed il secondo capolavoro di Mascara che da quaranta metri illude il...
Nino Mancini

di Nino Mancini

La ventottesima giornata regala il trecentesimo gol tra i professionisti del redivivo Pippo Inzaghi che insieme a Pato rifila una doppietta e stende il Siena ed il secondo capolavoro di Mascara che da quaranta metri illude il Catania che viene ripreso nella ripresa da un'Udinese che avrebbe meritato i tre punti per le occasioni e la mole di gioco espressa.

Gli anticipi hanno issato il Genoa al quarto posto grazie al blitz nel finale al Sant'Elia dopo una partita equilibrata nonostante l'inopportuna espulsione di Cossu, mentre la Juve dopo un primo tempo timido ne segna quattro ad un Bologna che non riesce ad arginare la creatività di Giovinco, anche Del Piero torna al gol dopo due mesi di astinenza.

Nel pomeriggio domenicale la Roma trova un prezioso pareggio a Genova contro la Sampdoria con la coppia Cassano – Pazzini ancora sugli scudi, la doppietta di Baptista maschera le tante assenze e gli ultimi minuti giocati praticamente da fermo da molti giallorossi; l'atra romana regala un pomeriggio di ordinaria follia ai suoi tifosi, che vedono il Chievo infierire in contropiede in tre occasioni e sciuparne molte altre, inspiegabile anche per Delio Rossi l'alternanza di prestazioni eccellenti con partite imbarazzanti.

Il Palermo batte il Lecce di goleada dopo venti minuti in cui i salentini ribattono con Tiribocchi colpo su colpo, De Canio dovrà lavorare molto sulla difesa apparsa in stato confusionario; stato da cui cerca di riprendersi il Napoli che con Donadoni interrompe la striscia di otto sconfitte esterne consecutive grazie al pareggio al Granillo contro la Reggina che sta provando a riaprire i giochi salvezza, i padroni di casa hanno avuto diverse occasioni per raddoppiare il gol di Corradi ma il pareggio appare il risultato più equo.

Il Toro ripiomba al terzultimo posto dopo la sconfitta di Bergamo, buona partenza con una traversa di Bianchi ma i padroni di casa hanno in mano la partita per diversi tratti e il bomber Floccari al rientro dopo due turni punisce oltremisura i granata che hanno però il problema del gol oramai da troppo tempo, e senza segnare diventa complicato salvarsi.

Nel posticipo l'Inter si sbarazza della Fiorentina con due gol di Ibra ad inizio e fine partita, viola che avrebbero forse meritato qualcosa in più ma i nerazzurri hanno Julio Cesar che è più decisivo di un centravanti evitando in più occasioni il pareggio toscano, lo special one è sembrato troppo nervoso per lo svolgimento della partita e l'espulsione è il minimo sindacale.

Dopo i verdetti europei si rafforza la convinzione che il nostro sia un torneo minore, con le presunte grandi che passeggiano con molte squadrette ma scompaiono sul proscenio internazionale, con Baptista che realizza doppiette in Italia e si mangia gol banali in Europa, con Ibra che fa il padreterno in campionato ed è l'ombra di sé in campo internazionale, con la Juve che tiene il furore agonistico per la partitelle della domenica lasciandolo a casa il mercoledì; forse meriteremmo un torneo meno strombazzato dai media ma più avvincente.

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