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Serie A: commento alla 29a giornata

Nino Mancini
L'Inter rimane padrona del campionato. Lo rimane per la classifica, e anche per qualcosa in pi

L'Inter rimane padrona del campionato. Lo rimane per la classifica, e anche per qualcosa in più: la forza, le reali possibilità di vincere lo scudetto 2010. E' lo stesso Leonardo a riconoscerlo: “Il pallino del gioco resta a loro”. Il brasiliano non cade nel tranello delle polemiche che in molti mettono sul suo cammino, ma che i rapporti con i nerazzurri restano sul filo della tensione si evince dai toni usati da Galliani, che, pur non nominandola, accusa l'altra compagine milanese di essere “poco garbata”. Ma il fatto è che il Milan oggi spreca l'occasione di sostituirsi all'Inter in cima alla classifica: sarebbe stato un fatto inedito, i rossoneri non occupano quella posizione solitaria da un anno e mezzo, e il monopolio di Mourinho e soci continua.E intanto si continua a parlare troppo poco della Roma. Chissà che, però, Ranieri non sia contento dell'attenzione relativamente scarsa che riceve dai media: la sua squadra si avvicina alla coppia meneghina, rifila quattro gol ad un'Udinese che è solo Totò Di Natale (sempre più capocannoniere), e qualcuno, in cima, dovrebbe preoccuparsi maggiormente dei giallorossi che, senza l'handicap della falsa partenza ad inizio stagione, ora sarebbero forse ancora più su.Staccate dal terzetto di vetta si battono le formazioni in lotta per l'ultima piazza Champions e per l'Europa League. Il Palermo, che ha fermato l'Inter, viene raggiunto dalla Sampdoria che compie l'impresa (non così inaudita, in realtà, quest'anno) battendo la Juventus e scavalcandola: Cassano manda un “doppio” messaggio trasversale a Lippi siglando la rete del successo (con tante grazie a Chimenti) che manda i bianconeri al sesto posto. Dopo l'errore decisivo, il portiere compie ancora alcuni salvataggi, e gli uomini di Zaccheroni, anziché sfiorare il pareggio, rischiano il tracollo. E la crisi è sempre più profonda.Segue un Napoli che oggi ha messo paura a San Siro, soccombendo solo all'eterno Inzaghi, e a pari punti con un Genoa che in trasferta ha una media da retrocessione immediata: sette ko nelle ultime otto gare lontano da Marassi, solo un tiro in porta a Firenze dove i viola lanciano, con forza, un messaggio a chi le precede: “siamo tornati”. Lo dice con la forza di Gilardino, il talento di Jovetic e la faccia allegra di Babacar, che festeggia con un gol il suo 17° compleanno.Il colpo di giornata lo mette a segno la Lazio: Reja va ad espugnare Cagliari (terza sconfitta consecutiva per i sardi, che vedono allontanarsi l'Europa), biancocelesti che beneficiano del ritiro punitivo e respirano. Il mister ex-Toro, con la saggezza che gli deriva dall'esperienza (leggasi “dall'età”), fa capire di aver ricevuto “imbeccate” da Lotito ma di averle ignorate: “Tanto, poi, se vai male ti cacciano lo stesso, allora tanto vale fare di testa propria”. E in zona-retrocessione ci sono due vittorie che accorciano la classifica: quella del Siena sul Bologna, e quella dell'Atalanta sul Livorno, con Cosmi ora a serio rischio esonero. “Come si fa a far giocare certi giocatori?”, ha sbottato Spinelli con inconsapevole e grottesco sense of humour, visto che quei calciatori li ha acquistati e li stipendia proprio lui.Chiudono il discorso su questo 29° turno gli 1-1 tra Bari e Parma e tra Chievo e Catania. Partite che non dicono molto tra squadre che non hanno nulla da chiedere; ma sul secondo, invece, forse qualcosa da dire c'é, o ci sarà. Già, perché giorni dietro i bookmakers avevano limitato (in Italia) e sospeso (in Inghilterra) le scommesse sulla partita; il sospetto di combine per un pari era forte, ora è fortissimo. Anche alla luce di quanto (non) visto in campo: due squadra che cercano di non farsi male, finché il solito Pellissier segna; non passano dieci minuti che nell'area del Chievo viene commesso un nettissimo fallo da rigore, Lopex realizza dagli undici metri e dopo si torna a non giocare. A pensar male si fa peccato....