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Serie A, commento alla 31.a giornata

Nino Mancini
di Nino Mancini La dodicesima di ritorno sancisce la stanchezza dell'Inter, il cedimento della Juve e il risveglio del Toro; in una giornata che doveva ricordare i terremotati d'Abruzzo ed avvicinarci alla Pasqua dopo il minuto di silenzio i...

di Nino Mancini

La dodicesima di ritorno sancisce la stanchezza dell'Inter, il cedimento della Juve e il risveglio del Toro; in una giornata che doveva ricordare i terremotati d'Abruzzo ed avvicinarci alla Pasqua dopo il minuto di silenzio i “nostri eroi” ci hanno regalato risse, dieci giocatori due mister e un dirigente accompagnatore espulsi, niente male come esempio.

Venendo ai risultati i campioni d'Italia giocano con poca verve che però è sufficiente per andare al riposo con il doppio vantaggio, ma il Palermo è ancora in corsa per l'Uefa e lo dimostra nella ripresa sfiorando addirittura la vittoria; in serata il Genoa regala lezioni di calcio alla Juve che non è mai stata in partita, nonostante qualche recriminazione sulle decisioni di Rocchi che però ci sembra abbia distribuito gli errori per entrambe le squadre, Ranieri a questo punto si deve guardare dietro mentre Gasperini continua a gratificare gli esteti del calcio.

Il derby di Roma certifica una Lazio ritrovata dal ritiro punitivo, con una partenza sprint mette in ginocchio la Roma che prova una reazione d'orgoglio ma i giallorossi sono una squadra diversa dagli scorsi anni e il nervosismo di Spalletti e di alcuni protagonisti lascia presagire che sarà dura rientrare nella lotta per il quarto posto; lotta per cui la Fiorentina continua ad alimentare le speranze dopo la vittoria contro un Cagliari ridotto in nove da qualche decisione arbitrale non proprio ineccepibile, viola poco brillanti per quasi tutta la gara con due acuti solo nel finale.

Il Milan si avvicina alla Juve grazie alla vittoria di Verona contro un Chievo a cui starebbe stretto il pareggio, i ragazzi di Di Carlo hanno creato diverse occasioni da gol non concretizzate mentre un raro gesto di generosità di Inzaghi consente a Seedorf di far sorridere Ancelotti alla prima espulsione (terza in carriera) sulla panchina rossonera; Donadoni colleziona il quarto pareggio contro un'Atalanta che avrebbe meritato la posta in palio ai punti, gli azzurri non sembrano molto diversi dalla squadra di Reja che qualcuno ai piedi del Vesuvio inizia a rimpiangere.

Il Toro finalmente ritrova la vittoria contro un Catania tosto che nel primo tempo impensierisce Sereni, le emozioni forti nel finale quando è necessario il doppio vantaggio per i primi tre punti di Camola, la salvezza è ancora lontana ma si può guardare al futuro con maggior fiducia; situazione critica invece a Bologna dove il Siena passeggia contro l'ombra della squadra di qualche mese fa, Mihajlovic contestato alla fine ha preso su di sé tutte le colpe ma l'impressione che qualcosa si sia rotto nello spogliatoio è forte.

Anche il Lecce è sull'orlo di una crisi di nervi, contro la Sampdoria errori di concentrazione e tensione eccessiva, per esempio di Giacomazzi, hanno compromesso il risultato e il futuro nella massima serie, da registrare ancora l'abbonamento al gol della coppia Pazzini – Cassano; nel posticipo pasquale la Reggina mette un piede nella serie inferiore perdendo la partita casalinga contro una svogliata Udinese, i ragazzi di Marino hanno la testa all'appuntamento con l'impegno europeo di giovedì prossimo e nonostante la doppia superiorità numerica hanno avuto la meglio solo nel finale con una doppietta di Floro Flores.