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Serie A: commento alla 32.a giornata

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di Nino Mancini Il derby d'Italia finito in parità chiude definitivamente il discorso scudetto, nell'anticipo serale troppo forti i nerazzurri che dominano una brutta partita che i bianconeri pareggiano con l'orgoglio solo nel finale,...
Nino Mancini

di Nino Mancini

 

Il derby d'Italia finito in parità chiude definitivamente il discorso scudetto, nell'anticipo serale troppo forti i nerazzurri che dominano una brutta partita che i bianconeri pareggiano con l'orgoglio solo nel finale, decisivi Buffon e Julio Cesar in un paio di occasioni mentre Balotelli incisivo nel risultato e nell'espulsione di Thiago continua a manifestare tutti i limiti caratteriali che potrebbero frenare la sua consacrazione, bene fa Ibra a urlargli dietro tutta la partita; nell'anticipo pomeridiano la Lazio espugna Marassi contro un Genoa meno brillante del solito, i complimenti hanno probabilmente distratto i ragazzi di Gasperini che hanno avuto un Thiago Motta in tono minore e una difesa meno ermetica, di fronte i biancazzurri sembrano aver ritrovato la brillantezza di inizio torneo e si giocheranno martedì contro i bianconeri un posto per la finale della coppa Italia.

Nel pomeriggio domenicale la Reggina cerca di riaprire il discorso salvezza vincendo a Bergamo contro un'Atalanta che ritrovava Doni dall'inizio ma un super Puggioni ha fermato tutte le iniziative orobiche; il Chievo non si ferma più, anche a Siena con una doppietta Pellissier regala tre punti che allontanano i veneti dalle zone calde della classifica, i padroni di casa orfani di Maccarone e Curci non riescono ad incidere come di consueto ma possono guardare ancora con tranquillità alla classifica.

Tranquillità che sembra aver smarrito il Bologna che anche a Palermo ne prende quattro nonostante il cambio di allenatore, i rosanero non hanno mai dato l'impressione di forzare e hanno messo in mostra nella ripresa il giovane fenomeno Hernandez che ha mostrato numeri d'alta scuola, Papadopulo si è mostrato fiducioso ai microfoni evidenziando gli scontri diretti che lo attendono per decidere il destino dei rossoblu; il Lecce perde a Roma non senza polemiche per il penalty concesso generosamente a Julio Baptista, i ragazzi di Spalletti pur in emergenza senza tutta la difesa titolare mostrano i limiti che li hanno tenuti lontani dalle zone nobili per tutto il torneo, Totti nonostante la doppietta non tiene più i novanta minuti ma contro i salentini questo basta per riaprire il discorso Champions.

L'Udinese nonostante le fatiche e la delusione Uefa batte una brutta Fiorentina che non approfitta del passo falso del Genoa e dovrà giocarsi la quarta piazza ad iniziare dallo scontro diretto dell'Olimpico nel prossimo turno, friulani apparsi sin dall'inizio più brillanti e i tre punti sono il giusto premio per D'Agostino e compagni; il Cagliari continua la sua corsa Uefa battendo un Napoli entrato in partita solo nella ripresa, nonostante il cambio in panchina nulla sembra cambiato all'ombra del Vesuvio dove la vittoria manca dall'11 gennaio.

Il Catania battendo la Sampdoria arriva alla soglia dei 40 punti che Zenga aveva individuato come quota salvezza, i doriani erano probabilmente con la testa già alla semifinale contro l'Inter di mercoledì e gli etnei possono festeggiare un campionato di tutto rispetto; nel posticipo di San Siro Inzaghi rifila la terza tripletta a Camolese e apre la goleada che consente al Milan di raggiungere al secondo posto la Juve, troppo pochi i primi otto minuti in cui il Toro è rimasto in partita anche se non era questo lo spartiacque per la salvezza.

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