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Serie A: commento alla 33a giornata

Nino Mancini
di Nino Mancini A cinque giornate dal termine la lotta per la Champions perde la Roma sconfitta a Firenze oltre i suoi demeriti, i viola segnano subito e controllano i giallorossi che provano a recuperare ma le assenze difensive e il nervosismo...

di Nino Mancini

A cinque giornate dal termine la lotta per la Champions perde la Roma sconfitta a Firenze oltre i suoi demeriti, i viola segnano subito e controllano i giallorossi che provano a recuperare ma le assenze difensive e il nervosismo (troppe dodici espulsioni nel corso della stagione) fanno il resto, Spalletti non lo ammette ma il ciclo è finito e se cambiasse anche la proprietà la rivoluzione sarebbe assicurata; Prandelli riceve dal Bologna la seconda buona notizia dove il Genoa subisce la seconda sconfitta consecutiva nonostante il rientro dell'incerto Milito, i padroni di casa rimangono aggrappati alla zona salvezza grazie ad una disattenzione di Bocchetti che regala un penalty a Di Vaio, ora Gasperini avrà a disposizione il derby per recuperare il quarto posto.

Derby a cui arriva una Sampdoria che passa dall'entusiasmo per la doppietta del baby Marilungo allo sconforto per il temporaneo sorpasso di un Cagliari mai domo, fant'Antonio Cassano mette a posto le cose pareggiando nel finale; l'altra finalista di coppa Italia sembra svuotata nella sconfitta casalinga contro una buona Atalanta, senza Pandev e con Zarate sempre egoista i ragazzi di Delio Rossi non riescono a recuperare il vantaggio dell'ex Talamonti nonostante la tenacia di Rocchi, ultimo ad arrendersi.

Il Toro gioca una delle migliori partite del torneo contro un Siena che si sveglia dalle parti di Sereni solo nel finale, un palo di Bianchi che realizza il “solito” gol di tacco e alcune nitide occasioni sono il miglior viatico per giocarsi la salvezza anche nella difficile trasferta a Firenze; il Lecce continua a sperare battendo il Catania che schiera durante il match panchinari e primavera come se fosse un'amichevole, nonostante ciò Benussi nella ripresa salva i suoi almeno in tre palle gol dopo la partenza sprint con Munari e Tiribocchi, nell'anticipo pomeridiano immeritata sconfitta del Chievo che viene sconfitto dall'Udinese nel finale, un tempo per uno ma nella ripresa i gialloblù hanno avuto diverse occasioni per chiudere il discorso salvezza che invece a più cinque dalla terzultima potrebbe riaprirsi.

Al Granillo una vibrante partita che rimane in equilibrio per tutti i novanta minuti tra i padroni di casa e la Juve che in svantaggio per due volte riesce a recuperare, non impeccabile Saccani che prima non vede due penalty per i bianconeri e poi ne assegna uno dubbio; bianconeri che si fanno superare dal Milan che batte il Palermo con un Kaka ritrovato ed il solito Pippo Inzaghi, l'espulsione di Bovo facilita il compito dei ragazzi di Ancelotti che a dire del vulcanico Zamparini hanno avuto anche l'arbitro Rizzoli dalla loro.

Nel posticipo del San Paolo Donadoni si regala la prima vittoria sulla panchina partenopea niente di meno che contro i primi della classe che dopo una settimana difficile tra addii annunciati, rescissioni di contratti ed eliminazioni di coppa non sono sembrati mai veramente in partita, Mourinho non sarà contento della prestazione ma sette punti dai cugini rossoneri sono ancora un buon margine, gli azzurri tornano alla vittoria dopo 104 giorni grazie ad un gran gol di Zalayeta e ad una partita migliore delle ultime prestazioni.