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Serie A: commento alla 34.a giornata

Nino Mancini
di Nino Mancini A quattro dal termine il calcio italiano, almeno per le squadre di vertice, si conferma diversi gradini sotto gli altri campionati europei, chi infatti ha avuto il piacere di vedere Real Madrid – Barcellona ha potuto godere...

di Nino Mancini

A quattro dal termine il calcio italiano, almeno per le squadre di vertice, si conferma diversi gradini sotto gli altri campionati europei, chi infatti ha avuto il piacere di vedere Real Madrid – Barcellona ha potuto godere di novanta minuti di calcio puro, cambiando canale l'Inter appariva anni luce dagli spagnoli nonostante il quarto titolo messo in cassaforte da Ibrahimovic, che non fa nulla per nascondere il desiderio di cambiare aria; se il pubblico paga il biglietto avrà pure il diritto di fischiare ma molti dei nostri “campioni” da Milano a Roma a Torino non la pensano così.

Mourinho nasconde il vistoso calo della sua squadra solo grazie alle invenzioni del suo genio ma la Lazio ha la colpa di non crederci abbastanza, nel pomeriggio la sfida salvezza del Dall'Ara regala la sorpresa della vittoria in trasferta di una Reggina che trova tra la fine del primo e l'inizio del secondo due reti che le consentono di sperare in una salvezza fino a qualche giornata fa lontanissima, passo indietro del Bologna rispetto all'ultima prestazione e adesso si giocherà molte delle chance nello scontro contro il Toro; granata che escono sconfitti dal Franchi contro una brutta Fiorentina ben imbrigliata dai ragazzi di Camolese, Farina scontenta tutti non fischiando un paio di abbracci in area ospite e due fuorigioco fischiati a Bianchi nel primo tempo e a Franceschini nel finale che avrebbe portato il pareggio.

Pareggio che fa lievitare la contestazione alla Juve incapace di battere un Lecce che ci ha creduto fino all'ultimo, il nervosismo di Buffon e di Nedved e le sostituzioni di Del Piero e Camoranesi nell'intervallo sono il preambolo ad un'altra settimana di passione per Ranieri sempre più in bilico dopo un'astinenza da vittoria che dura da 42 giorni; il Milan che l'ospiterà domenica nel frattempo porta a quattro i punti di distacco battendo il Catania con i soliti Inzaghi e Kaka, Ancelotti ripropone l'albero di natale e i rossoneri dominano la partita davanti ad una formazione che raggiunta quota 40 punti sta schierando giovani e panchinari.

Salvezza raggiunta dal Siena che regola un Napoli in tono minore lontano parente della squadra ordinata ed incisiva di domenica scorsa, passo in avanti anche per il Chievo che ferma la Roma in un Olimpico che contesta società e squadra per la deludente stagione; continua la rimonta dell'Udinese che batte anche l'Atalanta e si porta a ridosso delle posizioni Uefa, occupate dal Palermo che stravince lo scontro diretto contro il Cagliari troppo distratto in difesa davanti al rientrante Marchetti.

Nel posticipo il derby della Lanterna si conferma troppo nervoso per le qualità di gioco dei singoli blucerchiati e del gruppo rossoblù, tre espulsi, dodici ammoniti, tre mega risse e oltre sessanta falli sono il triste tabellino che vede nel principe Milito mattatore con una tripletta che regala la vittoria ai grifoni ed alimenta le speranze per il quarto posto.