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Serie A: commento alla 35.a giornata

Nino Mancini
di Nino Mancini Il Toro butta alle ortiche una fetta di A dopo la miglior partita del campionato, a tre giornate dal termine nonostante il punto di vantaggio il calendario è particolarmente insidioso anche se le altre pericolanti hanno...

di Nino Mancini

Il Toro butta alle ortiche una fetta di A dopo la miglior partita del campionato, a tre giornate dal termine nonostante il punto di vantaggio il calendario è particolarmente insidioso anche se le altre pericolanti hanno diversi scontri diretti; un pizzico di sfortuna per la traversa nel finale non può far dimenticare le occasioni sprecate per chiudere la gara in contropiede in un secondo tempo troppo rinunciatario; il Lecce pareggia in casa conto un Napoli orfano di Lavezzi ma in ripresa rispetto alla brutta prestazione senese, i ragazzi di De Canio giocano meglio dei partenopei ma raggiungono il pari solo su rigore.

Negli anticipi la Sampdoria batte la Reggina allontanandola dalla salvezza, partita subito in discesa per la doppietta di Dessena e l'inferiorità numerica calabrese; in serata l'Udinese strapazza la Lazio dopo essere passata in svantaggio, quinta vittoria consecutiva e rincorsa Uefa completata grazie ai gioielli D'Agostino, Floro Flores e Quagliarella.

L'Inter non chiude la pratica scudetto al Bentegodi dove un Chievo caparbio raggiunge per ben due volte i nerazzurri che confermano il momento di appannamento nella manovra, asini volanti che con questo punto e i risultati concomitanti vedono il traguardo avvicinarsi; traguardo Uefa che si allontana per il Palermo sconfitto a Siena in una partita non indimenticabile, padroni di casa più incisivi sotto rete mentre i rosanero orfani di Liverani sono sembrati meno brillanti delle precedenti esibizioni.

A Cagliari va in scena un bel match con la Roma che solo nell'ultima mezz'ora recupera due gol di svantaggio, sul pareggio viziato dallo scarso fair play giallorosso curioso siparietto con un battibecco tra Totti e Daniele Conti (figlio della bandiera romanista Bruno); a Bergamo il Genoa pareggia e si allontana dal quarto posto, che rimane saldo nelle mani dei viola che espugnano anche Catania che oramai gioca solo per l'onore.

Nel posticipo a San Siro dopo un primo tempo non indimenticabile nella ripresa le due squadre offrono uno spettacolo gradevole con un gol per parte e qualche occasione da rete, per la Juve è la risposta sul campo alle molte critiche delle ultime settimane, per i rossoneri la conferma del secondo posto.