di Nino Mancini
campionato
Serie A: commento alla 37.a giornata
La lotta per la salvezza ha emesso altri due verdetti, Lecce a tenere compagnia alla Reggina e Chievo salvo grazie al pareggio casalingo contro il Bologna, Di Carlo e Campedelli potranno così riconciliarsi con il calcio italiano dopo i sospetti dei risultati dell'ultimo turno, a Verona non c'è stata partita con l'unica “emozione” i cori razzisti della curva bolognese contro Luciano, complimenti.
Il Toro nel frattempo buttava alle ortiche il punticino di vantaggio sui felsinei perdendo contro il Genoa che per non aver più niente da giocarsi se l'è giocata alla morte, anche qui complimenti alla sportività dei gemellati liguri che dopo aver regalato tre punti al Bologna in una partita imbarazzante e un punto al Chievo giocando solo quando era in svantaggio stavolta hanno fatto la partita, evidentemente i tanti ex bianconeri sentivano aria di derby; i granata contratti in partenza hanno giocato con il cuore e i nervi ma se sarà retrocessione la causa non è da ricercarsi solo in questa sconfitta.
Il Lecce saluta la massima serie pareggiando contro una Fiorentina che per il quarto anno consecutivo conquista il diritto di partecipare alla Champions, padroni di casa in vantaggio ma Castillo sciupa diverse occasioni per chiudere l'incontro; Del Piero, recuperato in extremis, con una doppietta regala i primi tre punti a Ciro Ferrara in panchina e assicura l'accesso dalla porta principale alla coppa regina, il campo ha dato la risposta a chi ancora dubitava della necessità di un cambio in panchina, chissà come l'avrà presa Ranieri.
San Siro ringrazia Maldini al passo d'addio non senza uno striscione polemico esposto dagli ultras con maglia e numero di Baresi, i compagni regalano al capitano una sconfitta contro la Roma che lascia aperta la qualificazione diretta nella sfida di Firenze di domenica prossima, per stessa ammissione di Berlusconi anche per Ancelotti è stata l'ultima panchina rossonera casalinga; i giallorossi si assicurano la qualificazione alla prossima Uefa grazie alle prodezze di Riise, Menez e Totti.
Abbandonano i sogni Uefa Palermo e Udinese che pareggiando le sfide in trasferta a Bergamo e Genova, non sono mancati gol ed emozioni; Zenga annuncia l'addio a fine stagione al termine della vittoria in rimonta sul Napoli dopo cinque sconfitte consecutive mentre i freschi campioni d'Italia perdono a Cagliari, due pali impediscono a Mourinho un pareggio che sarebbe stato il risultato più giusto.
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