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Serie A: commento alla 4.a giornata

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A metà tra la ripresa dell’attività internazionale per club dove le italiane, ad eccezione del Napoli,  hanno confermato la scarsa vena del calcio nostrano in Europa, e del primo turno infrasettimanale del torneo la quarta...
Nino Mancini

A metà tra la ripresa dell’attività internazionale per club dove le italiane, ad eccezione del Napoli,  hanno confermato la scarsa vena del calcio nostrano in Europa, e del primo turno infrasettimanale del torneo la quarta giornata ha registrato alcune conferme ed una pessima novità; l’assurda  posizione del presidente del Cagliari Cellino ha costretto il prefetto ad annullare la partita contro la Roma, Zeman ha ragione quando sostiene che solo in Italia possono succedere certe cose, e questo forse è lo specchio fedele di un Paese oramai alla deriva.

 

Tra le conferme nell’anticipo serale la pochezza del Chievo che senza Sorrentino avrebbe perso con un passivo più pesante contro la Juve che ha ritrovato Quagliarella goleador anche se l’assenza di Pirlo ha dato meno geometrie al gioco bianconero; nel pomeriggio la Fiorentina sciupa una ghiotta occasione per conquistare l’intera posta in palio a Parma, i viola giocano meglio dei ducali, creano molte occasioni e vanno in vantaggio con un eurogol di Roncaglia, nella ripresa due rigori sbagliati (uno per parte) prima di quello realizzato nel recupero dai padroni di casa.

 

Detto ampiamente del pareggio granata all’ora di pranzo, nel pomeriggio spicca la disfatta delle milanesi, oltre ai risultati fa rumore il modo con cui sono maturati, a San Siro l’Inter non è riuscita a scardinare la difesa senese ed è stata punita da due contropiedi micidiali; ad Udine i rossoneri chiudono in nove soverchiati dal gioco e nel risultato da una buona Udinese, chissà se è l’ultima spiaggia per Allegri ma la scelta di Galliani di contattare ringhio Gattuso come nuovo team manager racconta bene il momento attuale.

 

Il Napoli non riesce ad avere la meglio contro la sua bestia nera Catania nonostante la superiorità numerica per tutto l’incontro, De Sanctis ed il palo salvano Mazzarri da una sconfitta che avrebbe fatto clamore; nel finale l’Atalanta gela l’esordio di Gasperini sulla panchina del Palermo mentre a Bologna buon pareggio per il Pescara che muove la classifica nonostante l’inferiorità numerica nell’ultima mezz’ora. 

 

Nino Mancini

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