di Nino Mancini
campionato
Serie A, commento alla 6a giornata
La sesta giornata registra la caduta rovinosa di Juve e Roma, e la classe media rappresentate da Lazio e Udinese in paradiso, a ridosso Atalanta, Catania e poi il Napoli; negli anticipi i biancazzurri raggiungono il Lecce solo nel finale con l'ex epurato Simone Inzaghi che realizza con opportunismo, marchio di fabbrica di famiglia, Beretta può comunque essere soddisfatto della prestazione dei suoi ragazzi che dopo la sconfitta all'esordio hanno cambiato marcia con una classifica che lo testimonia.
In serata l'Inter ha ragione di un modesto Bologna grazie alla classe di Ibrahimovic autore di un gol d'autore ma ancora lontano dal gioco che si aspetta Moratti, per ora a Mourinho basta la classifica che lo vede davanti a tutti i suoi concorrenti, Arrigoni ha provato ad arginare i campioni d'Italia con una formazione molto coperta ed incapace di far male a Julio Cesar, con l'infortunio di Rivas si abbatte ancora la sfortuna per il reparto centrale di difesa.
Il Napoli è stato in testa alla classifica per quaranta minuti, infatti al gol in apertura di Lavezzi a Genova hanno ribattuto i grifoni con Milito sempre protagonista, i padroni di casa dominano la ripresa e strappano tre punti che regalano una classifica più tranquilla; l'Udinese è capolista battendo il Torino che recrimina per un gol in dubbio fuorigioco annullato a Bianchi in apertura e una traversa di Ventola nella ripresa, i granata riescono a tenere testa ai friulani per larghi tratti dell'incontro deciso da due giocate dell'ex Quagliarella.
Dopo la delusione Champions ritrova il sorriso Prandelli che grazie all'astuzia di Montolivo, fresco di convocazione in azzurro, contribuisce a sbloccare il risultato contro un Chievo apparso decisamente inferiore agli avversari anche a causa dell'uomo in meno; pareggio a Reggio dove il Catania ha controllato per larghi tratti l'irruenza dei padroni di casa che raggiungono il meritato pareggio solo nel finale dopo che gli etnei erano andati in vantaggio con il baby Paolucci.
La Juve dopo due pareggi trova la prima sconfitta del torneo per mano del Palermo, Ranieri rimodella la squadra lasciando in panchina diversi senatori ma i rosanero vanno per due volte in vantaggio e, complice anche la giusta espulsione di Sissoko, i padroni di casa non riescono ad impattare la gara anche per la seconda volta; i massimi dirigenti bianconeri confermano la fiducia al tecnico ma il momento difficile e la sosta per gli impegni della Nazionale potrebbero portare anche a decisioni clamorose.
L'altra grande malata è la Roma che a Siena perde partita e difesa, infatti i ragazzi di Giampaolo grazie ad un super Maccarone hanno la meglio conto i giallorossi che finiscono in nove per le espulsioni di Mexes e Panucci che non saranno in campo alla ripresa del torneo nella delicata sfida interna contro l'Inter; delude ancora la Sampdoria che nonostante la doppietta di Cassano si fa rimontare e battere da un'Atlanta apparsa più in forma con un Floccari in più.
Nel posticipo il Milan pareggia a reti bianche contro un buon Cagliari che ha provato a giocarsi la partita, in ombra l'attacco brasiliano rossonero mentre la difesa nonostante le assenze ha tenuto a bada i due giovani attaccanti sardi giocando spesso molto alta, primo punto per Allegri che lavorando così non potrà non raccogliere frutti più copiosi, per il Milan occasione sprecata di andare a meno uno dalla testa della classifica ma il campionato è ancora lungo.
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