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Serie A: commento alla 9.a giornata

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Il turno infrasettimanale in Europa ci consegna il valore del calcio italiano, nonostante i risultati delle nazionali che riescono a superare più o meno brillantemente gli ostacoli che le frappongono all’obiettivo sapevamo che il...
Nino Mancini

Il turno infrasettimanale in Europa ci consegna il valore del calcio italiano, nonostante i risultati delle nazionali che riescono a superare più o meno brillantemente gli ostacoli che le frappongono all’obiettivo sapevamo che il nostro movimento è dietro ai colossi Spagna, Inghilterra e Germania, fa tristezza vedere che anche altre nazioni di seconda e terza fascia sono almeno al nostro livello, se non superiori.

 

El Sharawy con sei gol in nove giornate salva la panchina di Allegri nell’anticipo serale, il risultato è l’unica cosa da salvare e i tifosi che hanno fischiato devono rendersi conto che siamo all’anno zero e ci vorrà tempo, pazienza e soldi per riportare la squadra ai suoi livelli; nel pomeriggio scialbo pareggio a reti inviolate a Siena, tra due squadre che hanno puntato a non farsi male in attesa di tempi migliori.

 

L’aperitivo è stato indigesto a Catania, dove la terna arbitrale ha giudicato con un diverso metro le due occasioni da gol, fuori gioco non fischiato ai bianconeri (c’era anche se di poco) ma fischiato agli etnei (non c’era), a parte le contestazioni che non cambiano la classifica diventa complicato giustificare gli errori sempre a favore dei più forti; nel pomeriggio splendida partita a Firenze dove i padroni di casa dominano nel primo tempo sbagliando un rigore e realizzando un gol bellissimo con Ljiajic, anche se ho qualche dubbio per la posizione di Jovetic che passa davanti al portiere in netto fuorigioco, ripresa a favore dei biancazzurri che vedono annullarsi un gol per un fuorigioco inesistente e rimangono in doppia inferiorità numerica per qualche scatto di nervi di troppo di Hernanes, nel finale perla di Toni che chiude il match.

 

L’Inter si candida ad anti Juve dopo la quinta vittoria consecutiva in campionato, Stramaccioni ha sistemato la difesa ed in avanti il maggior tasso tecnico unito alla generosità degli interpreti consente di portare a casa i tre punti, buon Bologna che ha provato fino alla fine a dare filo da torcere ai nerazzurri senza riuscirci; deludente pareggio a Pescara dove l’Atalanta ridotta in inferiorità numerica per l’espulsione di Peluso ad inizio ripresa ha badato a contenere qualche azione dei padroni di casa che sono stati duramente contestati dopo la partita dai propri sostenitori.

 

Preso atto dell’ennesima delusione casalinga del Toro a beneficio del Parma, il Cagliari trova la terza vittoria consecutiva a Genova grazie anche alla complicità del portiere doriano, con il cambio in panchine Cellino è stato forse il presidente più bravo o fortunato.

 

Nei posticipi serali la Roma si conferma inconstante nei risultati, dopo il doppio vantaggio di Lamela si fa prima raggiungere dall’Udinese e poi superare nel finale con un cucchiaio su rigore di DiNatale (anche qui penalty molto dubbio), al San Paolo il Napoli batte di misura il Chievo grazie ad un lampo di Hamsik, padroni di casa sciuponi in almeno un paio di occasioni mentre clivensi troppo coperti per mettere in difficoltà De Sanctis, e mercoledì si torna in campo per il turno infrasettimanale. 

  

Nino Mancini

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