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La Finestra sulla A. Commento e riflessioni sull’8^ giornata del campionato 2020/2021

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L'ottava di serie A ci racconta di un Milan che ci crede e vince anche a Napoli e di un Sassuolo che continua a brillare. Attenzione alla Roma. Lo Spezia sorpresa del campionato? Che delusione la Fiorentina.
Davide Fagnani

L'8^ giornata di Serie A ci ha lasciato una serie di spunti interessanti, tra conferme, sorprese e delusioni.

Non si può non partire dalla capolista. Il Milan continua la sua marcia e lo fa vincendo e convincendo al San Paolo, trascinata ancora una volta da Ibrahimovic. Tutti i giocatori sembrano aver trovato consapevolezza da quando lo svedese è tornato a Milano e nelle prossime settimane potrebbe esserci l'importante prova del nove, visto l'infortunio accorso a Ibrahimovic nel finale del match del San Paolo. La prova del nove l'ha fallita invece proprio il Napoli. Gli azzurri sono stati in grado di creare diverse occasioni da gol senza però convertirle. A preoccupare però sono le tante fragilità difensive mostrate, su cui Gattuso dovrà lavorare a fondo se vuole riportare in alto la sua squadra. Per il Napoli infatti quella di ieri è la seconda sconfitta consecutiva tra le mura amiche dopo quella con il Sassuolo.

Quel Sassuolo che oggi si trova al secondo posto in classifica e che è forse la più grande sorpresa finora di questo campionato. I neroverdi sono la dimostrazione del grande lavoro di Carnevali sul mercato e di De Zerbi sul campo. La squadra gioca bene e soprattutto mostra una crescita progressiva anno dopo anno, anche e soprattutto negli interpreti. La consacrazione di Locatelli e Berardi, la leadership di Caputo e il talento enorme di Boga sono solo alcuni esempi di una programmazione a lungo termine che sta portando il Sassuolo nelle zone alte della classifica. Nelle ultime due trasferte gli emiliani hanno battuto prima il Napoli e poi il Verona, che al Bentegodi non aveva ancora perso in questa stagione. Se per il Sassuolo questo è ancor di più motivo di orgoglio, per l'Hellas non cancella la bontà del lavoro di Ivan Juric nell'ultimo anno e mezzo.

Bontà del lavoro ben visibile anche nello Spezia di Vincenzo Italiano. Arrivati in Serie A tra mille dubbi degli addetti ai lavori, visto anche il poco tempo per preparare la stagione con la promozione arrivata solo a fine agosto. Invece i liguri, dopo aver battuto il Benevento prima della sosta, fermano anche l'Atalanta, ancora alla ricerca d'identità in questo inizio di campionato fatto di alti e bassi a cui non eravamo più abituati per la squadra di Gasperini.

Alla ricerca di identità c'è anche l'Inter di Antonio Conte. I nerazzurri continuano a subire tanti gol e a mostrare grosse difficoltà nella costruzione della manovra. Aver terminato tardi l'ultima stagione e i tanti problemi dovuti al Covid in questo inizio di stagione sono attenuanti fino ad un certo punto. I nerazzurri possono e devono fare di più.

La partita contro il Torino è stata per entrambe l'emblema di quella che è la stagione delle due squadre finora. L'Inter è la squadra che ha recuperato più punti da situazione di svantaggio in questa Serie A (7). Il Torino quella che da vantaggio ne ha persi di più (14). Sorprende fino ad un certo punto quindi ciò che è successo domenica a San Siro. Resta da capire da una parte perché i nerazzurri abbiano bisogno sempre di una scossa emotiva per trovare furore e voglia di vincere. Dall'altra, perché i granata spengano improvvisamente la luce dopo aver giocato per 60' la miglior partita della stagione, il tutto senza Belotti, vanificando ancora una volta quanto di buono fatto fino a quel momento.

Inizia a raccogliere i frutti invece la Lazio di Simone Inzaghi, che dopo un inizio di stagione a singhiozzo e polemiche per i tamponi positivi e negativi, infila il quarto risultato utile consecutivo. I biancocelesti vincono sotto il diluvio di Crotone, in una partita che probabilmente viste le condizioni climatiche non si sarebbe dovuta giocare. La mancanza di tempo per gestire un rinvio però per la lega in questo momento è più importante delle condizioni di gioco. La Lazio quindi, dopo aver affrontato un viaggio aereo da incubo sul nuovo charter personalizzato comprato da Lotito, gioca, vince e convince, facendo affondare sempre di più il Crotone, ancora fermo a due punti e ultimo in classifica.

Bene anche la Roma, che continua a dimostrarsi squadra solida, archiviando già nel primo tempo la pratica Parma. I ducali, dopo tre pareggi consecutivi, cadono malamente all'Olimpico incassando 3 reti. I giallorossi, privi di Smalling e Dzeko, infilano ivece la terza vittoria consecutiva, prendendosi il terzo posto solitario in classifica. Situazione opposta per il Parma che invece non riesce a trovare continuità di gioco e risultati, rimanendo in piena zona retrocessione.

Convincono anche Udinese e Benevento, che battono rispettivamente Genoa e Fiorentina in quelli che ad oggi sono scontri salvezza. I bianconeri, dopo l'importante pareggio in casa del Sassuolo, battono il grifone con un gol del ritrovato De Paul, uscendo dal fondo della classifica. Dove invece rimane il Genoa, che nonostante la situazione difficile di classifica mostra sempre la voglia di non mollare mai, visto anche il gol realizzato al 95'  da Scamacca (annullato poi dal var). Il Benevento invece rovina il ritorno di Prandelli a Firenze: sicuramente servirà tempo all'allenatore bresciano, chi si aspettava un cambio di marcia immediato è rimasto sicuramente deluso.

Male invece la Sampdoria, battuta in casa dal Bologna di Sinisa Mihajlovic. Gli emiliani si rialzano dopo la sconfitta contro il Napoli e continuano il loro campionato fatto di alti e bassi, ma sempre caratterizzato dal carattere del loro allenatore. Una vittoria importante per i felsinei su un campo difficile come Genova. La squadra di Ranieri era infatti reduce dalla vittoria esterna contro il Cagliari (battuto nel weekend dalla Juventus), e sembrava aver trovato una solidità che ieri per larghi tratti invece non si è vista. La Sampdoria è infatti ricaduta negli errori che si erano visti nelle prime giornate di questo campionato che tanto avevano fatto infuriare il suo allenatore.

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