Nel corso della Conferenza tra Stato e Regioni in programma oggi, mercoledì 12 gennaio, sono state presentate - in una bozza portata dalla sottosegretaria Valentina Vezzali alla Conferenza Stato-Regioni - le rinnovate regole del protocollo Covid. Sembra essere stata trovata una soluzione definitiva per regolamentare la questione rinvii delle partite in caso di focolai all’interno delle squadre, una tematica che si è riproposta con prepotenza all’inizio di questo 2022 con lo stesso Torino che è stato fermato dall’Asl competente per la partita Atalanta-Torino del 6 gennaio.
News
Serie A, nuovo protocollo Covid: una squadra si ferma con il 35% di atleti positivi
NUOVE REGOLE - Nella scorsa assemblea della Lega Serie A del 7 gennaio era stato varato un protocollo che prevedeva il dovere in capo ad ogni squadra di scendere in campo in presenza di almeno 13 negativi (di cui un portiere, e compresi anche tutti i calciatori nati nel 2003). Una regola ripetutamente contestata dal presidente del Torino Urbano Cairo, il quale la riteneva lesiva del merito sportivo. E oggi nel tavolo allargato delle istituzioni si è deciso - come riporta gazzetta.it - che solo se le positività di una squadra superino il 35% dei componenti totali, l'Asl vieterà che il club possa presentarsi alla partita, la quale sarà automaticamente rinviata.
PROSSIMI PASSI - L'isolamento per i positivi rimane dunque invariato, mentre la parte di squadra negativa potrà continuare a svolgere gli allenamenti, a patto però che ci siano test continui per 5 giorni e si utilizzi la mascherina FFP2 quando non si sta svolgendo attività fisica. Prima di diventare però una circolare definitiva del Ministero della Salute, la bozza del nuovo protocollo anti-Covid dovrà essere approvata dal Cts. "Desidero - ha dichiarato il ministro per gli affari regionali, Mariastella Gelmini - ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questo confronto in modo costruttivo, nella consapevolezza, che è comune, dell'importanza che riveste, anche da un punto di vista economico, l'intero movimento sportivo italiano. E tutto ciò a conferma della volontà del governo di mantenere alta la guardia contro il virus, senza però bloccare i campionati al pari delle attività produttive".
© RIPRODUZIONE RISERVATA