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Serie A, salute e sicurezza ma non solo: ecco le richieste dei club per ripartire

LECCE, ITALY - NOVEMBER 03:  Lega Serie A winter balls are shown prior the Serie A match between US Lecce and US Sassuolo at Stadio Via del Mare on November 3, 2019 in Lecce, Italy.  (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

Il punto / Prima di tornare in campo i 20 club di A vogliono essere certi di tutte le precauzioni del caso

Luca Sardo

Ripartire sì ma con tutte le precauzione del caso. Come stiamo raccontando in queste ore, le 20 società di Serie A hanno espresso la volontà unanime di concludere il campionato 2019/2020. Ma ad alcune condizioni. I dubbi del Torino e di altre società di Serie A sono principalmente di carattere sanitario, sul protocollo medico per gli allenamenti in primis, che è la questione fondamentale. Ma non solo. Secondo quanto riportato su La Gazzetta dello Sport, i club chiedono: 1) di non essere esclusi dal dibattito sulla adeguatezza e sulla fattibilità dei protocolli sanitari e organizzativi; 2) che i protocolli sanitari devono rispettare le ragionevoli stime di disponibilità dei sistemi di screening e di esami periodici cui dovranno essere sottoposti gli atleti; 3) che qualsiasi provvedimento federale che intimi la ripresa di ritiro, allenamento o prosecuzione del calendario dovrebbe precisare preventivamente su chi incombe la responsabilità patrimoniale e penale in caso di contagio degli atleti.

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ALTRE QUESTIONI - Altre questioni sul piatto della bilancia sono quelle regolamentari e giuridiche. In particolare: si parte dalle questioni legate alla scadenza dei contratti con atleti, allenatori e altre figure tecniche e tra club con scadenza 30 giugno 2020; ancora, da chiarire bene è cosa accadrà con i prestiti e gli obblighi di riscatto da esercitare entro la stessa data. In generale, sarebbero anche da modificare le date di inizio e fine della finestra di mercato estivo, in base anche alla decisione del prolungamento o meno dei contratti. Ci sono inoltre altre domande a cui ancora ora non si hanno delle risposte: 1) in caso di contagio di un giocatore, scatterà l’obbligo di quarantena per tutta la squadra e quali saranno le conseguenze sulla prosecuzione del campionato? 2) Dove verranno svolte le partite rimanenti della stagione 2019/20 e come verranno garantite le misure di sicurezza delle squadre negli spostamenti? 3) Quali saranno le conseguenze di un eventuale periodo di lockdown disposto in sede nazionale o da singole regioni del territorio italiano, dopo la definizione del periodo di ritiro e allenamento e di ripresa del campionato? Tutte risposte alle quali la Figc dovrà dare necessariamente risposta.