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Serie A, tanti dubbi sul protocollo per la ripresa: 17 club scrivono alla Commissione

foto: canale youtube Aspetar

La situazione / Diverse criticità e tanti interrogativi: le misure studiate non convincono i medici sociali di quasi tutta la Serie A

Alberto Giulini

Sono addirittura diciassette i medici sociali dei club di Serie A che hanno sollevato dei dubbi sul protocollo medico per la ripartenza del campionato. Tra questi, che hanno inviato alla Commissione tecnico-scientifica un lungo documento, c’è anche il Toro.

LE RESPONSABILITÀ- Solamente Genoa, Lazio e Juventus non fanno parte del grosso gruppo di squadre che continuano a nutrire dei dubbi sulle procedure da seguire per la ripresa del campionato. La preoccupazione più grande è l’eventuale scoperta di un giocatore positivo: di chi sarebbe la responsabilità legale, anche da un punto di vista penale? “Nel caso in cui un membro del gruppo squadra risultasse positivo non è chiaro se le attività di squadra possono riprendere regolarmente per gli atleti che risultassero negativi agli accertamenti previsti” scrivono infatti i medici, temendo un nuovo blocco nel momento in cui si dovesse trovare un giocatore positivo.

TANTE CRITICITÀ - Nel documento è stata portata l’attenzione anche sulla situazione nel Nord Italia, dove l’emergenza non è ancora superata e la situazione continua ad essere critica. Ma i dubbi sollevati sono stati tantissimi e di diversa natura: dai dipendenti over 60 all’impossibilità di mantenere il distanziamento sociale durante gli allenamenti. Ma anche e soprattutto il dubbio, da un punto di vista legale, di costringere i giocatori a due mesi di ritiro senza contatti con il mondo esterno. La situazione appare insomma ancora parecchio intricata e, nonostante l'approvazione del protocollo del comitato scientifico della FIGC (LEGGI QUI), ci saranno ancora diverse questioni da risolvere prima di poter pensare ad una concreta ripresa delle attività.

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