Il presidente dell'Associazione Italiana Calciatori Damiano Tommasi è tornato a parlare sulla possibile ripresa del campionato a La Gazzetta dello Sport facendo il punto della situazione dopo la decisione del Governo di non riprendere gli allenamenti il 4 maggio: "Non trovo un senso alla decisione del Governo. Non sto parlando della ripresa della stagione appesa a tante incognite ma della possibilità per i giocatori di allenarsi individualmente in strutture dove sono controllati. Parliamo di salute degli atleti, questa norma rischia di produrre un aggravamento e non il contenimento del rischio. Per il calciatore il ritorno alla giusta forma atletica dopo questo stop obbligato è un passaggio necessario e utile anche ad evitare infortuni e per essere pronti per iniziare il 18 maggio gli allenamenti di gruppo. Abbiamo davanti lo Zoncolan. Non ci tiriamo indietro, ma è pieno di salite, ripidissime e il rischio alla terza curva di mettere il piede a terra c’è...". Alla domanda sull'eventualità di un possibile caso positivo di un giocatore durante gli allenamenti o il campionato dice: "La positività di un calciatore è un tema centrale. Ci si ferma? Viene isolato, si fanno i test agli altri e si prosegue? Il protocollo che è stato preparato prevedeva una serie di casistiche, però sembra che presenti delle criticità e vada rivisto. In ogni caso deve essere tutto molto chiaro su cosa fare se si riprende: test, tamponi, spazi, viaggi, trasferte, lavoro di gruppo".
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Serie A, Tommasi: “Ripresa? Sì, ma è come scalare una montagna”
Il presidente dell'AIC è stato intervistato questa mattina dalla Gazzetta dello Sport
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CONTRATTI E RIPRESA - Spazio poi la capitolo contratti dei giocatori che scadono il 30 giugno: "La proroga di prestiti e contratti non è ancora stata affrontata: serve un’autorizzazione della Fifa e poi l’accordo tra società e atleta. In teoria un club potrebbe non volersi avvalere più di un giocatore in scadenza evitando di pagare ulteriori mensilità. O un giocatore voler passare ad altro club con il quale magari ha già firmato guadagnando di più. Servirebbe una regola che valga per tutti. Ma bisogna lavorarci...". Aggiunge poi Tommasi: "Da un punto di vista sportivo c’è stato un lungo stop, è normale che non si possa riprendere con le condizioni fiche e psicologiche di prima, ma le squadre almeno ripartiranno tutte da zero. Da un punto di vista sociale un senso lo avrebbe, perché vorrebbe dire ricominciare a vivere la normalità, anche se con gare a porte chiuse". Pensiero finale sul problema attuale: "Il problema principale oggi è che non decidono legali, giuristi, dirigenti. Oggi decidono medici e scienziati".
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