di Nino Mancini
campionato
Serie A, un’altra triste giornata
Dopo nove mesi siamo di nuovo a scrivere di una giornata senza senso, con un ragazzo che non c'è più, con partite annullate, sospese, disputate con una parte del pubblico fuori dallo stadio per protesta.
Non vogliamo entrare nella dinamica dei fatti ma ci sembra che questa volta tutte le misure di prevenzione non avrebbero funzionato, constatiamo però che l'episodio è avvenuto lontano dallo stadio e dopo uno scontro tra un numero limitato di tifosi non organizzati.
Ci domandiamo piuttosto se la violenza esibita nella curva bergamasca, fuori dallo stadio di San Siro e nei dintorni dell'Olimpico di Roma con la caccia alle forze dell'ordine sia una reazione alla notizia oppure il pretesto per una violenza gratuita.
L'odio mostrato verso la divisa, verso le istituzioni che magari avranno anche delle responsabilità, devono far riflettere chi ha ancora un po' di buon senso in questo Paese, il calcio non può essere usato come cassa di risonanza per le frange più violente della società.
Non è in discussione la decisione dei vertici del calcio se ci si doveva fermare o no, come non immaginiamo le eventuali decisioni sulle future giornate, rimane solo la tristezza per una vita spezzata.
In questo scenario scusate, ma non abbiamo nessuna voglia di parlare di calcio.
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