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Sicilia in festa, crisi Milan e Toro

Nino Mancini
L’undicesima consacra una regione al comando del campionato, Palermo in testa, Catania al quarto posto e Messina che lo perde all’ultimo minuto.I rosanero hanno avuto solo apparentemente vita facile contro gli uomini di Zac partiti con...

L’undicesima consacra una regione al comando del campionato, Palermo in testa, Catania al quarto posto e Messina che lo perde all’ultimo minuto.

I rosanero hanno avuto solo apparentemente vita facile contro gli uomini di Zac partiti con il giusto piglio e l’aggressività a tutto campo, il palo di Rosina all’inizio avrebbe potuto cambiare il corso della partita, ma la solita amnesia difensiva ha consentito a capitan Corini di aprire le marcature, seguito nel secondo tempo da Di Michele e Amauri, inutile la traversa di Rosina nella ripresa. Non era questa la partita che doveva dare la svolta al campionato del Toro, si sono visti progressi nella manovra e una squadra più compatta, serve qualcuno che supporti in avanti Stellone, troppo solo per sostenere tutto il peso dell’attacco. Guidolin inizia a credere che la sua squadra possa arrivare fino alla fine, a patto che anche la difesa si dimostri all’altezza degli altri reparti.

Nel posticipo domenicale l’Inter passa a Parma e tiene il passo del Palermo solo con un gol di Cruz allo scadere, dopo una bella partita giocata da entrambe le squadre a viso aperto; dopo il bel gol in apertura Ibrahimovic sporca la prestazione con un rosso evitabile e una reazione che potrebbe costargli anche più di una giornata di stop, in quel caso a rischio la sfida di Palermo.

L’altra siciliana in festa è il Catania che oltre al bel gioco inizia a macinare punti; contro un Livorno ben messo in campo e orfano del faro Lucarelli i ragazzi di Marino hanno avuto la meglio solo a fine gara in un divertente 3 a 2. A Messina invece i padroni di casa si sono fatti rimontare il vantaggio solo nel recupero con uno spettacolare gol di Conti, che ha dato al Cagliari un punto meritato per il gioco e le occasioni non concretizzate anche per l’abilità di Storari; da segnalare il gol del solito Riganò.

In una domenica dai molti gol spicca la cinquina della Lazio ad un’Udinese irriconoscibile nell’ultimo periodo, con Galeone sulla graticola di un possibile esonero. Altra goleada a Marassi, dove la Sampdoria rifila tre gol al Chievo, i blucerchiati in attesa di Flachi si godono la nuova coppia del gol Bonazzoli – Qualgliarella mentre il ritorno di Del Neri non ha ancora portato frutti ai veneti che rimangono mestamente in fondo alla classifica. Classifica che vede anche la Reggina recuperare per intero la penalizzazione aspettando l’arbitrato di dicembre, a Siena la traversa e la mira imprecisa dei bomber bianconeri hanno aiutato Mazzarri, che in occasione del rigore di Bianchi deve aver scomodato qualcuno in Paradiso. Premio giusto per una squadra che ha iniziato il campionato con una convinzione da grande, e con un gioco di livello. Anche l’Empoli vince ad Ascoli, dove la panchina di Tesser è a rischio con la piazza che contesta anche il presidente Benigni.

Gli anticipi hanno regalato gol e spettacolo. Nel pomeriggio la Fiorentina ha riscoperto il bomber di scorta Pazzini che, complice l’assenza dell’infortunato Toni, ha steso con una doppietta la sua Atalanta in rimonta con la collaborazione dell’ormai ritrovato Mutu. Prandelli può finalmente raccogliere anche i punti, dopo il bel gioco dei turni precedenti. A San Siro Totti ha aperto la crisi del Milan siglando con due gol la quarta sconfitta consecutiva dei rossoneri, forse la prima dell’era Berlusconi. Spalletti ha dato un gioco spettacolare ed efficace alla squadra azzeccando anche l’ingresso di Aquilani autore di un secondo tempo incisivo, ma le incertezze di Nesta e compagni sono evidenziate da un centrocampo forse con troppo fosforo ma con poca copertura (Pirlo, Seedorf e Kaka), e un attacco che perso Sheva non riesce a trovare un nuovo bomber tra Inzaghi, Gilardino, Oliveira e Borriello.