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Sono tre punti davvero pesantissimi quelli che il Torino conquista, in rimonta, all’Olimpico Grande Torino contro il Brescia. Per i ragazzi di Moreno Longo una vittoria sudata ma meritata, conquistata tutta nella ripresa, dopo un primo tempo chiuso in svantaggio anche a causa di una sfortunata deviazione che ha favorito Torregrossa. Nella seconda metà di gara, però, Verdi (con la complicità di una deviazione di Mateju), Belotti e Zaza riescono a ribaltare tutto, fissando il risultato sul definitivo 3-1, che porta i granata a quota 34, a +7 sulla terzultima in classifica.
IL PRIMO TEMPO - Al 4’ punizione per il Toro, con Bjarnason che stende De Silvestri. Batte verdi dalla destra, palla nel mucchio che rimpalla ma i granata non riescono ad approfittarne. Sugli sviluppi, lancio di Rincón per Belotti che stoppa di petto, carica il destro e batte Joronen, ma la bandierina dell’assistente era già alzata.
È una buona partenza per i ragazzi di Longo, che al 7’ centrano una traversa con Verdi, che si era mosso molto bene tra le linee caricando poi un mancino piazzato che si stampa sul legno. Non finisce qui, perché al 10’ è il talentino bresciano Tonali a perdere un pallone a centrocampo, con Belotti che ne approfitta calciando dal limite, trovando la respinta di Joronen in corner.
Al 13’ è ancora Verdi a scaldare i guantoni all’estremo difensore bresciano, con un mancino a giro rasoterra all’esito di una bella azione granata a centrocampo, di nuovo conclusa dalla bandierina.
Non sta a guardare il Brescia, e il Toro rischia forte su angolo calciato da Tonali al 15’ dritto sulla testa di Mateju libero di schiacciare a due passi da Sirigu, che riesce a deviare. Le Rondinelle premono il piede sull’acceleratore e trovano il vantaggio in modo un po’ fortunoso: pallone di Bjarnason deviato dalla schiena di Meité che rimbalza su Torregrossa – che sarebbe stato abbondantemente in offside – abile ad avvicinarsi a Sirigu e scavalcarlo con uno scavetto che si insacca nell’angolino basso a destra.
Dopo lo svantaggio, il Toro presta il colpo e il Brescia attacca, con i granata che faticano a ritrovare la spinta dei primi minuti di gioco. Un timido tentativo è marcato Zaza, che prova la girata al 32’ su una sponda di testa di De Silvestri, mentre pochi secondi dopo Belotti spreca da posizione interessante con un “liscio” senza trovare la battuta in rete.
È ancora il Brescia, però, a fare paura con una conclusione deviata di Martella che, per poco, non sorprende Sirigu. Risponde il Toro con Verdi, il migliore tra i granata nella prima frazione, che costringe Joronen a mettere la manona su un tiro-cross insidioso deviato da Bjarnason. Sugli sviluppi del corner, colpo di testa di Bremer facilmente respinto dall’estremo difensore finlandese.
Sirigu ci mette ancora una pezza al 37’, quando Bjarnason calcia centrale da ottima posizione, mentre al 40’, dopo un sospetto tocco di mano da parte di Martella (qualche protesta granata, ma dal VAR nessuna notizia) l’occasione ghiotta è sulla testa di Zaza che, su un corner, respinge di testa provando a piazzare e, da due passi, la mette sopra la traversa. Poco dopo Verdi dialoga bene con Rincón che lancia Belotti al volo: il mancino del Gallo termina a lato.
Il Brescia, però, cerca il raddoppio e, al 43’, Bjarnason crossa per Torregrossa che, di testa, non trova la porta per un nonnulla, con la difesa granata completamente spiazzata. Ultimissima occasione è di sponda granata, proprio sul fischio della prima frazione, quando Verdi non riesce a trovare lo specchio da posizione invitante, mandando le due squadre negli spogliatoi sul vantaggio bresciano.
IL SECONDO TEMPO - Il Toro parte subito forte, trovando il pari dopo appena tre minuti di gioco con Verdi, grazie a una conclusione velenosa deviata sulla destra da Mateju che si insacca battendo Joronen. Sull’1-1, però, i granata rischiano di nuovo prestando il fianco a una conclusione di testa di Torregrossa, alta di pochissimo e, al 9’, con Martella che calcia molto alto dopo essersi conquistato un pallone sulla trequarti.
È sempre Verdi tra i più vivaci, tanto da costringere Tonali al fallo da cartellino giallo all’11’ e a generare l’azione che porta al 2-1 granata al 13’, quando Belotti respinge di testa un pallone in area dopo una conclusione deviata del numero 24 (fin qui migliore in campo nel Toro), portando l’equilibrio dell’incontro in favore del Torino e andando in rete per la quinta partita consecutiva.
Al 15’, Diego Lopez ridisegna il centrocampo bresciano, sostituendo uno spento Tonali, oltre a Bjarnason, e dando spazio a Viviani e Zmrhal: la mossa sembra funzionare perché il Brescia dà qualcosa in più e al 20’ si rende pericoloso due volte nell’arco di pochi secondi, prima con un cross velenoso di Sabelli che non trova compagni pronti a respingere, poi con una conclusione di Donnarumma che spara alto dall’interno dell’area.
È il 24’ quando Mateju perde un pallone con Zaza che per poco non ne approfitta, non riuscendo ad agganciare il pallone in area. È ancora Zaza, poco dopo, a scattare bene su un contropiede innescato da Belotti che, però, serve troppo lungo, triplicato dalla difesa bresciana, con pallone che si spegne sul fondo.
Il primo cambio per Longo arriva al 29’: esce Ansaldi, stasera non in grande spolvero, ed entra Aina. Poco dopo, il Toro rischia di restare in dieci: è Zaza a prendersi un cartellino giallo, che pare quasi arancione, per una scivolata piuttosto nonsense ai danni di Papetti dalle parti della bandierina bresciana che gli costerà la squalifica a San Siro. Il secondo cambio arriva al 35’, e stavolta riguarda Verdi, protagonista di quella che è forse la sua miglior prestazione in granata, rimpiazzato da Lukic, con Longo che dà un connotato più “conservatore” al 4-4-2 visto in campo in questa sfida.
Al 39’, quando le squadre iniziano ad accusare un po’ di stanchezza, Meité riesce a fare la differenza a centrocampo, tirando una sassata che Joronen può solo respingere: il pallone arriva sui piedi di Zaza, abile a insaccare sulla destra a tu per tu col portiere, mettendo a segno la rete del 3-1 granata.
A questo punto, Longo innesca la girandola dei cambi: escono Belotti e De Silvestri, entrano Berenguer e Djidji per il rush finale. C’è tempo ancora per qualche brivido, quando, al terzo minuto di recupero, Donnarumma “grazia” Sirigu calciando a lato da due passi. Il Toro, però, non cede, e incitato dalle urla di Longo e del sue vice Migliaccio, riesce a stringere i denti fino al 95’, quando il triplice fischio sancisce per il Toro una vittoria che vale davvero oro nella corsa salvezza.
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