Da quando è arrivato il mister tedesco in Liguria, il Genoa non ha più perso ma non ha neanche vinto: cinque 0-0 e due 1-1 contro Salernitana e Venezia. La salvezza è lontana ma non impossibile e il clima attorno alla squadra è sempre più caldo, tant’è che l’allenatore alla fine dell’ultimo match a Bergamo è andato a ringraziare i tifosi arrivati numerosissimi. Il Grifone ha inchiodato sullo 0-0 i nerazzurri dell’Inter e dell’Atalanta con un’attentissima fase difensiva e un centrocampo dotato di mastini come Badelj e Sturaro.
Il tema
Toro, attento a Badelj e Sturaro che possono non farti giocare come sai
Il Genoa di Blessin ha fatto sette pareggi su altrettante partite: i rossoblù sanno imbrigliare i fantasisti avversari.
IL CENTROCAMPO NELLA PRIMA PARTE DI STAGIONE- Sia Ballardini, che Shevchenko che Konko avevano fatto giocare il Genoa con la difesa a tre e il centrocampo a cinque, variando solo in qualche partita magari con un trequartista dietro le punte. Behrami e Tourè(poi andati via nel mercato invernale), Melegoni, Badelj, Rovella, Hernani e Sturaro erano le pedine che variavano spesso e volentieri nello scacchiere dei rossoblù. Non aver impostato un reparto, così cruciale, in modo certo ha portato ad avere una squadra insicura e incapace di fermare le scorribande avversarie sul nascere. Nessuno era sicurissimo del posto e questo non dava basi solide su cui costruire la salvezza, che è stato l’obiettivo primario fin dalle primissime giornate di campionato.
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IL CENTROCAMPO CON BLESSIN- Il tecnico tedesco sin dall’esordio con l’Udinese (0-0) ha imposto la difesa a quattro, prima con un 4-3-3 poi con un 4-2-3-1 per valorizzare gli esterni. Per quattro partite su cinque giocate con il 4-2-3-1, i due mediani sono stati Badelj e Sturaro. Il sanremese non ha giocato contro l’Atalanta perché squalificato, ma anche nei due match con il 4-3-3 (quelli con Udinese e Venezia) sia il croato che l’ex Juventus erano titolari. Il modulo stesso ha portato a valorizzare quei due interpreti, fondamentali nel creare una diga davanti alla difesa. Addirittura sono stati in grado di ingabbiare Mkhitaryan e Zaniolo all’Olimpico ad inizio febbraio e Calhanoglu e Barella nello 0-0 di Marassi.
LA VALORIZZAZIONE DELLA TREQUARTI- Portanova, Ekuban, Melegoni e Gudmundsson sono i calciatori alternati dietro al centravanti, anch’esso difficilmente fisso, infatti nel ruolo di prima punta si sono avvicendati Yeboah e Destro. Melegoni già nella prima parte della stagione ha avuto spesso il ruolo di rifinitore dietro alle punte. Ekuban (ora infortunato) è stato utilizzato nel reparto offensivo dagli allenatori precedenti, al contrario di Portanova che ha giocato da mezzala sinistra di fianco a Badelj e Sturaro. La vera novità è stato Gudmundsson, arrivato a gennaio dall’AZ Alkmaar. Blessin ha inserito l’islandese da subentrante nel match con la Salernitana e da lì lo ha messo titolare sempre, tranne che domenica scorsa a Bergamo poiché infortunato. Contro i nerazzurri mancava anche lo squalificato Sturaro.
Venerdì sera i rossoblù dovrebbero giocare con l’ormai consueto 4-2-3-1 con il centrocampo formato dai mediani Badelj e Sturaro (con Rovella pronto) e la trequarti con Portanova, Melegoni e Amiri (se non dovesse esserci ancora Gudmundsson). La punta dovrebbe essere Yeboah, con Destro pronto a dare il suo contributo. Blessin ha dato un suo gioco: difesa alta e pallone fra i piedi, pecca un po’ per le poche conclusioni a rete (appena due gol in sette partite), ma la porta è blindata. Non sarà un match da sottovalutare per i granata, poiché troveranno davanti una squadra compatta e vogliosa di ottenere punti preziosi per la salvezza.
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