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31 sul campo?, Un bomber italiano in Estonia, Hero or Zero!

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Piangina e vittimisti, han la pancia piena ma non rinunciano mai a lamentarsi le cosiddette grandi della nostra Serie A: volete un esempio?“I 31 punti finora ce li siamo conquistati sul campo”: così domenica...
Renato Tubere

Piangina e vittimisti, han la pancia piena ma non rinunciano mai a lamentarsi le cosiddette grandi della nostra Serie A: volete un esempio? “I 31 punti finora ce li siamo conquistati sul campo”: così domenica sera si è espresso, scuro in volto, ai microfoni di una radio privata De Sanctis, portiere della Roma. Come no, caro Morgan! Tranne che per il rigore del 2-0 sull'Inter concessovi per fallo su Gervinho avvenuto chiaramente fuori area e per quell'altro rigore per un abbraccio laocoontico fra Borriello e Paolo Cannavaro in Roma-Napoli 2-0 hai proprio ragione tu: cari romanisti, siete davvero sicuri che lamentandovi così per l'arbitraggio in Toro-Roma il vostro vittimismo frutterà qualcosa? Anche voi con la storiella dei 31 sul campo? Eddai! Fra gl'italiani che giocano all'estero viene alla luce questa settimana la storia di Damiano Quinteri. Centravanti di belle speranze 23enne vivacchiava nell'anonimato della nostra serie C2. Poi, non si sa bene perchè, due anni fa arrivò per lui una chiamata da Tallinn, Estonia. Il Nomme Kalju JK, club dell'unico campionato professionistico di questa ex repubblica sovietica al confine con la Finlandia, aveva bisogno di un attaccante. Damiano non se l'è fatto ripetere due volte, ha fatto le valige e con grande entusiasmo si è subito calato in una nuova realtà. Che dire: quanto mi son simpatici quelli come Damiano, cioè quei calciatori italiani di non eccelsa qualità ma disposti a stabilirsi in altre nazioni! “Go Daggers!”: questo è il motto di un club della quarta divisione inglese che gioca nell'Est che più Est non si può a Londra. Il suo nome? Dagenham and Redbridge, Dag and Red per la stragrande maggioranza dei fan delle altre squadre di League Two che vanno ad affrontarli al Victoria Road, 6.200 posti a sedere. Qui si sta facendo onore un centrocampista di origini ghanesi proveniente dalla vicina “cantera” dell'Arsenal. Abumere Tafadzwa detto "Abu" Ogogo (nella foto) si batte e si sbatte con orgoglio per i suoi cari rosso-azzurri non avendo nessun rimpianto per aver lasciato Wenger e i ricchi gunners. Pare che messieur Arsène lo abbia messo alla porta perchè una volta parcheggiò male la sua piccola berlinetta fuori dal campo d'allenamento. Ma il buon Abu ora è l'idolo dei suoi Daggers che per lui hanno persino scritto una canzoncina dal titolo: “Abu, Hero or Zero!” Come direbbe il grande Jannacci, anche a Dagenham, East London in quarta divisione nel calcio come nella vita l'importante è esagerare!   Renato Tubère

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