Il titolo è esplicito. Quei pochi o tanti lettori che non amavano ne stimavano De Biasi, non lo volevano alla guida del Toro, non lo rimpiangono, sono contenti che sia stato esonerato e ai quali non interessa assolutamente il racconto di una serata trascorsa con il Mister di Torino – Mantova, delle salvezze 2006 – 2007 e 2007 – 2008, delle quattro “scalate” in bici a Superga, non leggano questo racconto. Non c’è alcuna prescrizione medica. Per tutti gli altri, buona lettura.
columnist
A cena con GdB nel giorno della bufala
La cena si è svolta lo stesso giovedì della conferenza stampa tenuta dai legali che hanno svelato l'identità del fantomatico mister X.
GDB era a Torino per replicare la lezione tenuta ai Manager nel Novembre scorso. Eravamo gia d’accordo che la sera non sarebbe tornato a casa ma si sarebbe fermato per incontrare un “delegazione” di amici dei Toro Clubs C.T.O. e Punt Masin.Dovevamo essere solo quattro o cinque ma alla fine ci siamo trovati in una ventina.L’appuntamento è alle 19 presso il Residence che lo ha ospitato nei mesi di permanenza a Torino.Con la monovolume sette posti, per l’occasione presa in prestito da mia moglie, ci avviamo in sei per andare a prenderlo. Nel breve tragitto avvertiamo gia l’atmosfera allegra che sarebbe seguita, aiutati dall’ilare rivelazione “Ciuccarello” di poche ore prima. GDB ci sta aspettando puntuale. Lo sguardo è nettamente più rilassato rispetto a due mesi prima. Notiamo subito la gioia nei suoi occhi appena ci vede e ci invita a prendere un aperitivo ma gli ricordiamo che la cena è in quel di Balangero da “ Giacu D’Nota”, dove ci attendono alcuni ragazzi che la sera stessa devono poi recarsi a Torino a fare la guardia notturna. E’ bene affrettarsi perché ci attende quasi un ora di viaggio data l’ora ed il traffico.
Come è nel suo stile annuisce, prontamente molla il suo aperitivo e si avvia verso il “pulmino” dove abbraccia tutti gli amici calorosamente. Appena salito ci racconta di questa strana coincidenza tra la sua presenza a Torino e la rivelazione di mister X.Ridendo come matti gli attribuiamo una amicizia di lunga data con il Ciuccarello e lui, scompisciandosi, ci racconta immediatamente che dopo pranzo, uscito da un noto ristorante in zona Gran Madre, ha incrociato un giornalista di Mediaset che, appena notatolo e golosamente insospettito, gli ha subito chiesto se era li per la conferenza stampa. “ Io non sapevo nulla di questa conferenza, figuratevi di questo Ciucciariello, ma pensate un po’ che stranezza!” e ci domanda qualche notizia in più. Raccontiamo quanto sappiamo, quanto avevamo previsto in tempi non sospetti, ci alterniamo in battute, qualcuna anche amara ( in fondo si sono presi gioco ancora una volta dei tifosi granata ) e lui ride condividendo con noi i pensieri.La serata è cominciata e proseguita con questo tono gioioso, un po’ goliardico. Gianni aveva una gran voglia di vederci, di raccontarci tante cose che aveva tenuto dentro fino al suo esonero ed anche dopo. Ha tenuto banco in tanti momenti sfogandosi e facendoci contemporaneamente divertire, come si fa con i vecchi amici di cui ti puoi fidare. In altri ci ha ascoltati attento e rincuorati quando era necessario. Durante il viaggio d’andata ha ricevuto varie telefonate di giornalisti ed amici, alcuni anche appartenenti all’attuale società che per correttezza non nomino. Le nostre inevitabili domande lo hanno indotto a tante rivelazioni che in parte intuivamo ma non conoscevamo nei dettagli. Ad un certo punto, giurando sugli affetti più cari, sbotta “questa ve lo racconto ora che non ho ancora bevuto, così non ci sono dubbi sulla mia sobrietà”. Ci dice che in estate, durante la campagna acquisti, aveva proposto al Pres. ( così ha quasi sempre definito Cairo durante la serata ) l’acquisto di Milito. L’aveva visto giocare in Spagna, sapeva che non si sarebbe fermato nel campionato Iberico, che c’erano delle possibilità per ingaggiarlo, avendo in tal modo l’ opportunità di riproporre la felice coppia d’attacco con Stellone che si era rivelata vincente qualche anno prima nel Genova. Ci spiega che al Pres. aveva chiesto quel tipo di attaccante perché, a suo modo di vedere, necessario per completare idoneamente la rosa attaccanti del Toro. Ebbene qualche tempo dopo questa sua richiesta, mentre sta facendo uno dei suoi rituali giri in bicicletta, sente suonare il cellulare, legge che chi lo sta chiamando è Cairo, prontamente si ferma, scende dalla bici e risponde. “ Buon giorno Pres. mi dica” a questo punto imita il Pres, con la sua voce simil Berlusconiana, facendoci ridere a crepa pelle “ Buongioorno Mister. Ho appena acquistato….. Amoruso, ….è contento?”. Ci racconta di aver avuto quasi un “coccolone” e pensato una serie di imprecazioni che ovviamente non ha pronunciato al telefono. Ripresosi, non proprio in un attimo, dallo stupore, ha detto più o meno queste cose “ Ma Pres. non è una prima punta, ed ha anche i suoi anni” risposta sempre imitata “ Ma Mister ha sempre fatto un sacco di gol e mi dicono che è ancora in gran forma” “ Si Pres. è un buon giocatore ma noi abbiamo gia Rosina e Di Michele che fanno quel tipo di gioco, Amoruso non è una prima punta….”. Man mano che ci racconta la telefonata il suo tono si fa più acceso ( è stato così in molte altre occasioni più tardi anche durante la cena) rivelando la rabbia non ancora digerita per quanto accaduto. Ci ripete più volte con tono concitato e sconsolato che secondo il Pres. Milito era troppo caro, anche se poi ha speso una cifra di poco inferiore per prendere Bianchi, tra l’altro indotto dalle insistenze dei tifosi. ( Milito sarebbe costato meno della coppia Amoruso - Bianchi, aggiungo io). Aggiunge che Amoruso è un ottimo giocatore ma sostanzialmente inadatto alle caratteristiche di questo Toro, controprova il fatto che sia stato ceduto nel mercato di Gennaio. Ci parla anche di Di Michele dicendo che secondo lui è un gran calciatore, lui lo avrebbe assolutamente fatto giocare e non aveva nessun pregiudizio nei suoi confronti. Ci spiega che a suo parere colui che io ho sempre definito lo “zuccone di Guidonia” (lui ha annuito compiaciuto affermando che in effetti la materia grigia del soggetto non sembra superare quella di una nocciolina ) voleva andarsene gia da tempo. Probabilmente l'arrivo di Amoruso lo ha fatto ulteriormente insospettire su un ipotetico tentativo di emarginarlo ed ha pretestuosamente attribuito allìallenatore tale responsabilità.
Una volta arrivati al ristorante a Balangero, situato su una collinetta a circa 500 metri sopra il livello del mare, c’era tutto il resto del gruppo ad attenderci sul piazzale nonostante il venticello gelido. Luca, il fedelissimo della maratona nonché “padrone di casa”, avendo prenotato il locale, era raggiante. Giacu D’Nota è un classica e semplice “piola” canavesana dove ad un prezzo più che ragionevole si è mangiato alla piemontese splendidamente ed abbondante, nonché bevuto un ottimo Dolcetto. I proprietari sono sembrati “compostamente emozionati” e felici per questa singolare visita, nella più classica tradizione piemontese, così come i clienti presenti ai tavoli accanto.Il servizio è stato impeccabile ed ottimo. La serata è continuata in modo fantastico. GDB libero, ispirato dall’atmosfera amichevole, ha tenuto banco e ci ha dato ulteriori spunti di riflessione, si è sentito e ci ha fatti sentire ancora più uniti e granata, nonostante lui non fosse più alla guida del nostro e suo TORO.Ad un certo punto ha preso in mano un gagliardetto con l’effige granata, che gli avevamo appena regalato, e l’ha baciato ripetutamente non nascondendo l’emozione. “ Io amo il Toro, mi è entrato dentro, capite?” .In tutti gli aneddoti che ci ha raccontato si è inteso anche del rapporto amore – odio con il presidente.Ha confermato quanto molti di noi hanno inteso ed affermano da tempo. La paradossale situazione di un imprenditore capace, che da quattro anni rappresenta l’unica seria possibilità di rinascita per questa società, ma che nel contempo rischia di fregarsi con le sue stesse mani oltre che far soffrire tutto il popolo granata.
GDB ci ha spiegato che purtroppo il Pres. anziché migliorare dal primo anno in B, è peggiorato. Se non altro il primo anno era timoroso di interferire sull’operato dell’allenatore. Il colpaccio dell’immediata promozione lo ha esaltato e convinto di essere il vero unico artefice del miracolo, di aver già capito tutto. Le espressioni di GDB sono state a tratti anche colorite, ma in fondo nascondevano il rammarico per non essere stato capace di imporsi, non tanto sui giocatori, quanto proprio su Cairo. In sostanza non è stato capace di frenare le ingerenze del Pres. che, forse inconsapevolmente, screditava troppo spesso la figura dell’allenatore. “ Da quando salito in serie A la campagna acquisti l’ha fatta praticamente sempre solo lui, come se dovesse comprare le figurine della Panini, fidandosi di consigli di persone poco competenti o troppo interessate, badando più all’immagine che alla sostanza” “ Essere un bravo imprenditore non significa avere esperienza di calcio, di schemi, di moduli; eppure dopo il primo anno è gia partito come se avesse capito tutto ed i risultati si sono visti” “Quando mi ha riconfermato fino al 2010 mi sono illuso che l'esperienza gli avesse insegnato qualcosa; purtroppo non è stato così, mi ha permesso di influire poco anche su questo mercato, ma ho taciuto, temevo di essere nuovamente esonerato prima di iniziare” “ Anche se acquisti e cessioni avevano creato più squilibri che equilibri, ho creduto comunque di poter con il tempo forgiare un gruppo degno di chiamarsi squadra; ma alle prime difficoltà ecco che il Pres. ha iniziato ad inserirsi nuovamente anche nella gestione della squadra; troppe le telefonate ad alcuni calciatori per ascoltarli, coccolarli, farsi spiegare gli umori e le motivazioni magari di alcuni errori ed alcune sconfitte” “ Cosa vuoi che rispondesse uno che il pomeriggio magari si era fatto un papera gigantesca che ci era costata un goal ed una sconfitta? - Il mister cura poco la fase difensiva .…..- e li a ricamarci su” “ Poi, fatto il censimento, chiamava me. Come si deve sentire un allenatore ?” “ Come gestisci un gruppo se sei esautorato da un Pres. tutto fare e che ovviamente non capisce un …… di calcio?” Ho virgolettato queste frasi perché effettivamente dette da GDB anche se non proprio con tutte le esatte espressioni riportate.In fondo, ripeto, non fanno altro che confermare quanto sapevamo gia.GDB ha parlato anche di tante altre cose personali, della sua bellissima famiglia, dell’amore e rispetto che ha per la moglie e la figlia, di un progetto di viaggio con loro ad inizio estate lungo la “ Via di San Paolo”, di una sua attività parallela a quella di allenatore (una specie di salvagente), di quanto sta nuovamente girando per l’Europa con visite più frequenti in Spagna, per osservare, imparare, crescere.
Ha detto che Dzemaili è uno dei pochi giocatori veramente da Toro in questo organico Ha ricordato a chi gli rimproverava di non aver utilizzato Vailatti, che anche Novellino dopo le prime partite, si è dovuto rassegnare ad accantonarlo. Per lui Tommaso è un grande talento ma non ha assolutamente voglia di allenarsi per cui si auto emargina. Ha ripetuto di non aver mai creduto ad un complotto della squadra contro di lui ma di essere stato costretto a ricredersi nella partita con la Fiorentina. “ Io sono un uomo schietto, sincero e non posso pensare che ci siano esseri umani che non lo siano; purtroppo sbaglio anche in questo”. Alla nostra domanda se avesse compreso chi fossero quelli che gli remavano contro si è intristito “ Si certo, un po’ in ritardo, ma non mi chiedete chi sono. Queste cose devo tenerle per me”. Involontariamente più tardi ci ha dato qualche indizio elencando chi, tra i ragazzi, gli aveva telefonato la sera dell’esonero. Uno di noi lo ha martellato tutta la sera su Pederzoli ma lui non ha voluto dire nulla; a fine serata gli è solo scappato “ Una delle più grandi delusioni che ho avuto!” Su Foschi ha detto di temere che possa rappresentare solo un “paravento” per Cairo pur non escludendo l’ipotesi “remota” che questa scelta possa rappresentare finalmente un sintomo di cambiamento tanto auspicato nel comportamento del Pres.: “ ognuno con il suo ruolo, i suoi spazi, le sue responsabilità in base alle competenze e senza deleterie ingerenze ” Io gli ho domandato se, qualora avessi scritto un pezzo su questa cena, mi concedeva il permesso di riportare le sue affermazioni e lui mi ha risposto “Fai pure, ma non scrivere proprio tutto, dai!”. Come avrete notato ho scritto di getto, senza curarmi dei tempi e delle assonanze tra gli argomenti, tutto quanto mi sono ricordato, anche perché onestamente GDB non ha mai pronunciato nulla di offensivo contro chicchessia. Quando verso la fine della serata gli abbiamo domandato cosa pensava del futuro della nostra squadra e se potevamo dire che nonostante tutto lui stava facendo il tifo per il Toro di Novellino ci ha risposto.“ Il Toro si salverà, si sarebbe salvato anche con me” Ha poi aggiunto “ In questi anni ed in particolare in questi ultimi due mesi non avete mai letto o sentito interviste nelle quali io abbia commentato in modo diretto o indiretto l’operato dell’allenatore che mi ha sostituito, ed i giornalisti credetemi mi chiamano tutti i giorni” “ Penso che questo sia l’unico comportamento corretto” “Io purtroppo, lo sapete, non ho ricevuto lo stesso trattamento per cui vi dico: faccio il tifo con tutto me stesso per il TORO. Punto!” GDB era in piedi dalle sei del mattino e ci aveva domandato di non fare tardi perché temeva di non reggere. L’atmosfera della serata lo ha coinvolto al punto di non accorgersi nemmeno che avevamo superato la mezzanotte e, come immaginavamo, non ha accettato che la cena gli venisse offerta partecipando con la sua quota. Ho voluto essere descrittivo, in questa mia “relazione” per non cadere nella retorica e nel sentimentalismo. Non ho certamente reso a dovere tanti aspetti fortemente umani e granata che hanno caratterizzati queste ore. Lasciatemi dire però che quando siamo usciti dal ristorante sia lui che noi sembravamo non voler più andare via. C’erano venti cuori granata sotto un cielo terso illuminato da una intensa luce lunare e tra di loro un condottiero ferito in cui credevamo che purtroppo si allontanava, probabilmente per non tornare più.
Ancora tanti abbracci, pacche sulle spalle e promesse di rivederci: poi è iniziato il viaggio di ritorno. C’è stata ancora l’opportunità per intendere che Gianni probabilmente, se e quando tornerà ad allenare, si recherà nuovamente in Spagna dove ha gia avuto qualche offerta interessante, per ora rifiutata. Ci ha dato la netta impressione che difficilmente, anche se gli venisse offerta l’opportunità, accetterebbe di allenare in Italia contro il nostro e suo Toro. Lo abbiamo lasciato al Residence verso l’una del mattino con questa sensazione condivisa e come tale ve la riporto. Ho atteso che venissero altre due prestazioni abbastanza convincenti del Toro di Novellino, finalmente corredate anche da una vittoria importante con l’Udinese, per inviare alla pubblicazione questo lunghissimo resoconto della cena con GDB.Chi ha la pazienza di leggermi sa che non ho mai nascosto la grande stima per questa persona.Continuo a credere che come allenatore e uomo sia meglio del WAN anche se apparentemente i risultati sembrano al momento darmi torto (e spero di cuore che continui così).Io mi limito però a ricordare che GDB non ha mai avuto Rosina e Abate contemporaneamente ed anche singolarmente disponibili per tutta la prima parte del campionato, perché sempre infortunati o in convalescenza da infortuni. Lo stesso di casi per Corini, che per quanto anziano e senza il piede magico di alcuni anni fa, è l’unico centrocampista a disposizione che possegga grande esperienza ed intelligenza tattica, soprattutto in fase di interdizione. Molti altri elementi che in queste ultime partite hanno finalmente dato un contributo all’altezza delle loro capacità, con GDB hanno “inspiegabilmente” fallito, in testa Sereni. Sappiamo tutti che il nuovo nostro “goleador” Dellafiore è arrivato a gennaio…. Foschi poco prima. Eppure anche in queste condizioni, il Toro riusciva e creare molte più azioni da rete rispetto agli avversari, non capitalizzandole per motivi spesso indipendenti dalle capacità della squadra, non dimentichiamolo.Insomma penso che anche senza essergli amico, possiamo obbiettivamente concedergli più di un attenuante.
Questo lungo articolo ha la finalità; di raccontare aspetti inediti della storia granata recente e della personalità di GDB, ma ha anche la presunzione, di lanciare l’ennesimo messaggio al nostro Pres. perché conceda all’allenatore, chiunque esso sia, tutta la fiducia necessaria, anche nei momenti difficili, in modo da renderlo l’unico ed insindacabile punto di riferimento per i ragazzi che vestono la maglia granata. E' così che deve fare un presidente se vuole veramente realizzare un progetto. Lo stesso dicasi per la costruzione delle squadra all'inizio di ogni campionato.Vorrei tanto che i tifosi granata che mi hanno pazientemente letto, comprendano i significati principali per cui ho raccontato di questa cena.Sono evidentemente un grande estimatore di GDB. Ho spesso criticato, penso a ragion veduta, le scelte del Presidente e non sono così convinto delle reali qualità del WAN, ma ho l’assoluta convinzione che ora come tre mesi fa, sarebbe un grave errore chiedere la testa di uno e dell’altro al primo eventuale risultato negativo. Entrambe vogliono quello che vogliamo noi, il bene del Toro. Dobbiamo sostenerli e, per quanto ci è possibile, mandare loro messaggi critici ma costruttivi perché non ripetano o commettano altri errori. Mi auguro che il racconto della serata trascorsa con GDB venga inteso in questo modo. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum” - “ Repetita iuvant ” * presidente del Toro Club CTO
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